Un bicchierino per alleviare il domani

La sera la vita cambia. Dopo la seccatura del lavoro, delle riunioni prive di senso, delle persone che ti mettono a lavorare accanto e che non sopporti o cui puzza il fiato, dopo il viaggio di ritorno..è ancora giovedì.
Domani è venerdì, il vero fine settimana, anzi forse lo è già oggi. Poi sabato e domenica sono un soffio, domenica anzi è già lunedì mattina alle 5. Terribile ma, ora tutto è quiete e pace, le stelle della notte gelida dell’ultimo giorno di gennaio brillano lontano, chissà quante persone le guardano, chissà chi c’è lassù.
Poco importa, basta che non piova. Dopo una certa età gli amici cominciano a sparire, fanno la loro vita, si sposano si mollano, cazzeggiano nel loro universo privato che spesso non è più il nostro. Meglio? Peggio? Teniamoci quei due o tre cari compagnoni, quelli che non hanno tradito e non tradiranno e usciamo a divertirci. Prima della rivoluzione che ci renderà liberi dalla tirannide lavorativa, UTOPIA, ma chi è privo di sogni non credo viva una mega vita.
Apprezziamo la compagnia delle persone che amiamo, che non sarà per sempre, ricordiamoci che prima o poi si muore. Una birra, due, tre, cento. In Shining, il libro, non il discutibile film di Kubrick, Jack Torrance urla al silenzio delle sale dell’Overlook: “un bicchiere, solo un bicchierino per alleviare il dolore! “
Uno solo, uno alla volta, poi si vedrà domani se sarà stato un bene o un male. sicuramente un male, malissimo, ma sic transit gloria mundi.
Prosit
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L’ha ribloggato su Povertà e Ricchezza.
Premesso che appena posso faccio l’eremita.
Gli amici dell’infanzia che rimangono carissimi amici, non fanno più parte del mio quotidiano perché i nostri interessi sono completamenti diversi. Gli amici di questo tempo hanno orari lavorativi folli come i miei…… si ci vede quando si può.