
E’ stato un fine settimana all’insegna del sole e di temperature primaverili.
Il sole ora scende dietro l’orizzonte e si sta facendo buio ed è domenica sera. Per quelli che non fanno lavori turnisti (tutta la mia stima) è la solita fine dell’illusione di libertà. Domani, anzi già ora, è tempo di pensare a cinque giorni infernali di lavoro. Che fortuna lavori, devi essere felice dal momento che tanti sono a spasso o che fanno lavori poco gratificanti. Insegni, sii felice. Davvero devo ringraziare per passare il resto della mia vita nel sistema lavorativo? Mi vengono in mente i pre pensionamenti per amianto. Non riuscivano a godersela che subentravano malattie ed era la fine. Un esempio come tanti altri.
Guardavo alcuni canali di youtuber che insegnano a come fare per non lavorare, risparmiando all’osso, nutrendosi di erba o addirittura digiunare sei giorni su sette. Molto affascinante, molto interessante.
Domanda: sarei io capace di mollare tutto per digiunare, rinunciare alla mia macchina scassata, che comunque costa, a fare qualche piccolo viaggetto, non tanto lontano figuriamoci, mi stufo facilmente.
E se dopo un iniziale euforia sopraggiungesse una noia mortale? Non tuti sanno cosa farsene di tanto tempo libero, se non hai interessi sparsi un po’ qua un po’ là è dura. Un’idea sarebbe quella di partire per il viaggio d’Europa a piedi. Idea meravigliosa ma chi ha le palle quadrate per fare tutta questa strada? E dove si dorme? Cosa si mangia? Prima o poi qualche soldo bisogna tirarlo fuori.
Voglio bene a questi suggeritori di vite meravigliose, basta solo rinunciare. Si tratta del lavaggio del cervello liberati.
So che hanno ragione, come è vero che domani a meno che non ho 40 di febbre, andrò a lavorare. Poi i sogni, quelli ci saranno sempre.
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