IN OSTERIA, IL PIACERE DELLA SANA BEVUTA

Dopo la bella camminata nel bosco ecco finalmente la meta sognata, l’osteria. Io e il Fulvio ci diamo un’occhiata d’intesa, fico! Andiamo al banco, un mezzo per incominciare e un po’ di verdura fritta alla brace. Il profumo di legna inebria il paesaggio agreste. Ci sediamo, riempiamo i bicchieri, viva noi. E via. Il fuoco scoppietta nel caminetto, le chiacchiere si fanno gioiose, via, un altro mezzo di rosso, le guance si arrossano, si parlano cazzate, si alza la voce, chi se ne frega.

Guarda il fuoco, mi fa Fulvio, non c’è visione più bella. Vero, rispondo. Una ragazza prende una chitarra suona, canta, il coro si fa vivace, anche noi partecipiamo. Un altro mezzo e vai! Scende la sera in campagna, tutto si fa sonnolento, la luna anche oggi si fa spazio tra le nubi. Il fuoco ormai si spegne, usciamo un po’ traballanti. Abbiamo vissuto un attimo fantastico, siamo liberi e ubriachi!

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

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