DOMENICA PIOGGIA, SVEGLIA, PIOGGIAFREDDO. La diabolica realtà

Quando la domenica mattina ti svegli con calma e senti uno strano rumore provenire dall’esterno, primo realizzi come ti chiami, dove sei e che giorno è. Secondo che oggi non si va a lavorare, terzo che il rumore che senti non è quello del canto degli uccelli e del ronzio delle api che vanno sui fiori in cerca di nettare, ma quello della pioggia. Il soffio che hai sentito non è quello della dolce e calda brezza primaverile, magari profumata di fioritura, ma quello della tormenta che flagella il paesaggio.

Ti alzi dal letto e avverti un certo freddo in casa, ma come…ieri si stava bene. Vai alla finestra, tiri su lentamente la tapparella e apri la finestra. Quello che vedi è sconcertante e desolante. Un pugno in faccia, un calcio nel sedere, la drammatica realtà che…

….che probabilmente sarà una domenica di merda. Meteorolgicamente, almeno. Un vento tagliente piega gli alberi, il grigio e il monotono brusio della bufera fanno da sottofondo alla colazione, al pranzo e all’attesa canaglia del lunedì mattina. Dove probabilmente il sole brillerá nel cielo, il tepore della primavera sarà ovunque, ma non per te.

(Foto scattata dal sottoscritto, Selva di Tarnova, Slovenia)

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

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