UNA QUESTIONE DI SMALTO

Niente aria condizionata per gli utenti di Trentalia, finestrini pure semi sigillati. Caldo boia. Daltronde chi ama farsi viaggi non deve discutere o avere diritto di scegliere come. Vai, parti e ritorni. C’è caldo fuori e dentro? Amen. C’è freddo fuori e dentro? Amen!

In un vagone sembra non esserci un gran problema per qualcuno. Un paio di tizi poco profumati hanno lasciato il vuoto attorno a loro. Una schierata di schizzinosi giovanili e meno, preferisce stare nello spazio accanto la toilette, pure quella emanante un aroma da cesso. Forse forse il non lavarsi oppure avere aromi fuori dalla norma è una strategia vincente per trovare sempre un posto a sedere…chissà…

Accanto la porta del cesso, dove sono pure io semi schiacciato, due ragazze discutono animatamente del colore rosso fuoco usato dalla S. negli ultimi giorni di scuola. Sembra sia una tipa molto appariscente. Quella zoccola, sibila una, l’ha fatto apposta per ruffianarsi il prof Xyz, non hai visto con che micro gonna viene da quando è cominciato il caldo? L’altra annuisce fissando la porta del cesso che si apre e si chiude al ritmo delle rotaie. E lo smalto? Borbotta assottigliandosi per far passare una specie di toro. Si, lo smalto. Pensi che quelle che vanno in tangenziale lo usino o sono più acqua e sapone? Infatti ha preso 9 in tutte le verifiche finali sia del prof Xyz che Wky. Una questione di smalto. E zoccolaggine, conclude.

Una si guarda le mani, belle, semplici. Da baciamano immediato. Dici che abbiamo sbagliato? Un uomo esce dalla toilette, l’aroma non è da prato fiorito. Poi fissano il vagone vuoto con i due uomini poco profumati, stravaccati alla grande.

Dai, scendiamo, dice l’altra senza rispondere. Come al solito, mi risponderò da me.

Quello che resta di un mare di papaveri rossi, verdeggia nella pianura umida e caliente.

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

11 thoughts on “UNA QUESTIONE DI SMALTO

  1. Quindi, secondo tale corrente di pensiero, non ho mai preso un dieci a scuola, non perché non fossi abbastanza clever, ma solo perché non mi mettevo lo smalto rosso. Sono scoperte interessanti.🤣 Proverò a mettermi lo smalto rosso fuoco e magari gli esami andranno bene, dal momento che i prof saranno folgorati dal luccichio delle mie unghie e non si accorgeranno delle cazzate che sparo 🤣🤣🤣🤣. Provo e ti faccio sapere 😅🤣

    1. Davanti ai prof me le ricordo ed era un sistema per queste ragazze a volte molto vincente 😅. Poi questa è una storia sentita molte volte, non si scopre niente di nuovo, ma la carta, secondo me, vincente è raccontarla in modo bislacco e funny 😂

      1. Magari funziona alle interrogazioni, ma quasi sicuramente non ai compiti scritti ahahaha. Comunque ci sono modi più sobri e più intellettualmente elevati per ingraziarsi l’insegnante, ma ognuno giustamente fa come vuole. Molto divertente, però😅😝

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