L’enigma è femmina

Più. Svanita come fumo nel vento. Da un bel po’.
Dopo tanto tempo ho percorso in macchina una strada in collina e mi sono fermato lungo le rive di un torrente, dove non ci andavo da un po’. Questo PO’ era in compagnia di una persona all’epoca tanto cara e tanto tutto e poi scomparsa, come succede spesso. Tante belle parole, tanto amore tanto affetto tanto BLABLA e o poi chi si è visto si è visto.
Immergendo i piedi nell’acqua gelata sotto una caldana opprimente, pensavo a quando facevo la stessa cosa, due anni fa, con una LEI cui avevo dato abbastanza peso. Manina nella manina, bacin bacetto, faremo saremo, andremo, che bell’orizzonte, che bella che sei, no tu sei meglio e BLA BLA BLA… Oggi infatti camminavo da solo.
Quanto vale la parola affetto dopo una certa età? Il tutto è bello e figo solo a 16, 18 20 anni e poi solo noia e ripetizione di robe già viste e straviste? Probabile. Ho dato a certe emozioni massimo 27 anni, non giorno di più nè giorno di meno.
Alla fine della camminata fluviale ho guardato ancora un po’ il paesaggio e poi via, a tutta birra, in tutti i sensi. L’amica (?) piattola, lagnosa Stella ha ragione, chi se ne fotte. Lo dice, non lo pensa, ma l’enigma è femmina.
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E solo che deve arrivare quella giusta, se sei con quella sbagliata poi cosa fai ?
In teoria, sono più o meno tutte giuste, il tempo fa la verità 😉
come diceva Troisi in un suo film, per sapere se è un grande amore bisogna aspettare la fine.
😀 la fine, esatto. Quella che domina al 97% ogni storia, il 3% è utopia. Bene Troisi, ottimo esempio