IL CUORE DELL’ESTATE

Il frinio delle cicale sotto il sole infuocato di luglio. Cantano la stagione più bella, degli alberi da frutto stracolmi di doni, delle colonne d’auto che vanno verso spiagge, laghi o monti. Dei parei delle donne dai colori variopinti, del senso di libertà degli esseri umani. Non tutti, i più fortunati.

L’aria della campagna trema nel caldo del mezzogiorno, l’acqua si infrange sulla sabbia e sui sassi della spiaggia. La gente si diverte, anche urlando al telefono con i commenti acidi degli utenti della playa, quelli che magari sparlazzano su whatsapp o su altre piattaforme social. Così tanto per passare gioiosamente il tempo libero.

Le tipe in bikini si mostrano, uomini tatuati più o meno bellinamente, certi più in carne con i tattoos deformati, sperano di acchiapparsene almeno una. Ma niente da fare, loro ridono, si danno gomitate tra loro, qualcuna fa loro il dito medio.

Compri un gelato, da listino 2.10 euro, ma sulla playa costa 5 euro, 10.000 lire del vecchio conio, lo apri ed è mezzo squagliato. Cade a terra. 5 euro a farsi benedire. Il cuore dell’estate pare essere anche questo.

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

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