Riguardo il Natale 2019

Dopo Tenebre, Ishtar, donne di Babilonia passiamo a robe più frivolette.

Nonostante tutto e varie cose non credo di avere mai adorato tanto il periodo natalizio senza averne nulla di che da guadagnarci in termini morali. Ma si in altri termini. Vacanze, tipo.

Pur essendo fermamente anti consumista, in questi giorni mi sono sentito non so perché più IN e ho preso delle sciocchezze di poco conto ma simboliche a persone che non hanno nulla a che spartire con me in lato affettivo. Forse lo pensano loro e io no, ma si sa che i maschi per certe cose sono un po’ ottusi.

E ho dato perfino dell’insensibile a chi criticava queste giornate che per me, udite udite, novità assoluta, potrebbero non finire mai. A parte sta pioggia del cacchio che ha rotto gli zebedei non poco.

Dunque evviva il Natale e sia! Tanto, con la vita che trascorre come un fulmine tra un poco sarà settembre del 2028. Se ci sarò ovvio!

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora