Boulevard

 

Il piccolo boulevard di periferia mi era caro perché a quel tempo, i lampioni emettevano una luce fioca che rendeva il passaggio sotto le fronde degli ippocastani quasi misterioso.

Quando il vento soffiava sembrava di vedere delle braccia sopra di me che cercavano di afferrarmi e di portarmi via, verso chissà quale mondo tenebroso.

Ci andavo con i miei nonni, con i genitori, con la fanciulla del cuore tanto desiderata.

Quando ci passavo con lei, quelle ombre erano amiche preziose per i momenti di imboscata intimità.

Ma le ombre non erano nemiche, non lo sono mai state.

Bisogna diventare adulti per capire che le ombre nascondevano quel meraviglioso mistero che le rendeva uniche.

Svelato il mistero non rimaneva che la cruda luce del mattino.

 

Alb 26/1/20

 

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora