STEFFY E LE LUCI FALSE DELLA CITTÀ

STEFFY E LE LUCI FALSE DELLA CITTÀ

STEFFY E LE LUCI FALSE DELLA CITTÀ

STEFFY E LE LUCI FALSE DELLA CITTÀ

Steffy non vuole passare per una che se la tira e una sera, finite le scorte etiliche domestiche, accetta l’invito di un certo Piero a bere qualcosa assieme.

Lei ha messo subito in chiaro che non muove le chiappe per un caffè.

Sono già nervosa di mio, sentenzia al telefono ad una voce maschile molto sensuale. 

La foto di questo Piero sembra molto allettante ed è uno dei pochi a non averle mandato la foto del suo piffero.

STEFFY CAMMINA DA SOLA PER LE STRADE DELLA CITTÀ VUOTA

La grande città arriva dalle strade anonime di periferia, la vita è là dove Stefania l’ha vissuta per gran parte della vita.

Breve, ha solo 25 anni. Giovanissima, si dice lisciandosi i pantaloni in pelle, ben tenuta e sostenuta.

Si mette le mani sul petto come per controllare di non avere perso il seno per strada.

Sorride un pò imbarazzata. Un incontro al buio nasconde sempre una punta piccante ed eccitante. Come sarà??

Vicino al luogo dell’appuntamento, entra in un bar carino per farsi un aperitivo DA SOLA.

Meglio darsi un po’ di coraggio, pensa dubbiosa.

Preso questo coraggio, vede da lontano il famoso Piero, quello che pareva sensuale. Tutt’altro.

Steffy scappa a gambe levate e raggiunge la il mare.

Le luci della città sono alle spalle e si riflettono sull’acqua.

Quel Piero la chiama, lei non risponde.

L’immagine delle luci urbane diventano irregolari a causa delle lacrime che le bagnano il viso.

La solita sfiga, donna sfigata, nulla di concreto.

Il nulla nulleggerá per sempre.

Poi tutto passa. Si asciuga il viso, fa un salto ed è in piedi.

Fissa la città e le sue luci. Luci della notte, dell’inganno, della tentazione, della lussuria.

L’aspetto poco attraente del sonno.

Steffy spegne il suo costosissimo telefono, dono di un Piero più figo e generoso e cammina verso casa.

Si mette a ridere e piangere, quindi torna ad atteggiamento spavaldo, domani sarà una grande giornata.

Domani domani, le luci della città si spegneranno.

Domani sarà!

Albert 6/2/2020

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

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