
Nel bosco invernale senza neve si sentono voci di acque che in spumeggianti cascate portano a valle quello che dovrebbe essere sempre incastonato come una gemma sotto le montagne.
Per la purezza dell’aria tutto il paesaggio appare nella sua interezza come la migliore delle visioni, il panorama che forse tutti vorrebbero vedere, forse non sempre o per sempre. Ma spesso si.
Nello spesso citato crepuscolo, il momento migliore della giornata perché ogni affanno, angoscia, dovere termina, gli spiriti del bosco escono.
Gli spiriti invisibili, tre Amazzoni di una favola solo sognata, intrecciano il filo dell’esistenza, tra l’acqua, l’aria, la luce, il buio, l’ora e il mai più, la vita e la morte.
Gli spiriti che parlano a chi sa prendere questo filo invisibile che lega alla meraviglia del desiderio e dell’amore….
….come non legherà al nulla chi non vuole, non sente, non ama, non sa soffrire per un ideale.
Il cambiamento è sofferenza e dolore.
Albert 17/2/2020 Fine della scuola
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Un filo che brucia le mani!
Il più delle volte si e precipiti nel vuoto
L’immagine è suggestiva e molto bella, ma le tue parole lo sono ancora di più.
Mah insomma grazie, storiella buttata un po’ su. Ma la foto è bella 😉
Invece è bella anche la descrizione, a me almeno è piaciuta.🙂
E allora meglio così, grazie tante 😀
Immagini e parole si uniscono alla perfezione in questo tuo pezzo. Ottimo lavoro!
Grazie tante 🖤 questa foto è davvero molto bella
Foto ..disegno, sorry 😉
L’ha ripubblicato su La solitudine del Prof.
Vero il cambiamento non è mai facile, ciaooo
Ma necessario se fa vivere meglio, Simo 😉
Sì ma non è mai facile, sono abitudinaria.. tanto 🙂
Distruggere l’abitudine è la prima azione rivoluzionaria della vita
Good job
Thank you very much!