
La strada portava verso un non definito destino. Usciti dal bosco intricato dopo un lungo cammino durato decenni, uscimmo finalmente da un’apposita radura che sembrava messa là apposta.
Eppure c’eravamo passati davanti forse per trent’anni, in tutte le stagioni, in tutte le avversità della vita. Come mai non l’avevamo mai notata? Al di là di una staccionata il sentiero dell’esistenza proseguiva lungo una landa nevosa. Ma continuava a non esserci nessuno.
Chi stiamo aspettando, chiesi al mio Io nascosto sotto strati di paure e incertezze. Il mio Io tacque come l’ha sempre fatto. Dove devo andare? Silenzio.
Una scia luminosa, come un’aurora boreale all’improvviso illuminò il sentiero, come un prodigio, come un destino. Là, mi dissi da solo e camminai, camminai finchè cominciò a lampeggiare. Ma non era un solo lampo, ma una serie infinita di bagliori. Tanto da impedire il proseguo del cammino.
Anche se la scia luminosa dell’aurora segnava la via da seguire e il sentiero era ben indicato, dalla paura scappai indietro e me ne tornai alla radura di partenza. E dalla radura feci un passo nel bosco.
Sparirono le stelle, la scia boreale e i lampi. La radura era scomparsa e tornai a vagare nel bosco buio e senza speranza come avevo sempre fatto.
L’illusione di uscire nella vita era stato un inganno durato troppo poco.
Si dice che l’uscita nella radura si possa avere solo tre volte, solitamente in età giovanile. La quarta è quella del non ritorno.
Alb 27/2/2020
¿Cuál es tu reacción?

Feliz
0

Alegre
0

Da igual
0

Enojo
0

Tristeza
0
Bel racconto 😉
Si solite tematiche pessimistiche pre primaverili 😄 grazie a buon rendere Simona
Prego 🙂
J’adore votre prose poétique.
Merci cher ami 🙂
Un po angosciante…
Sono affascinato dalle radure/boschi al crepuscolo, una mania maniacale..