Il Coronavirus nelle case dell'orrore

Il Coronavirus nelle case dell’orrore

Le migliori case infestate da spettri sono le nostre, al tempo del Covid19

Il Coronavirus nelle case dell'orrore

Il Coronavirus nelle case dell’orrore

Nell’immaginario dell’orrore e delle case dei fantasmi, come scritto qualche tempo fa, consta in una strana dimora, possibilmente di stampo vittoriano, situata meravigliosamente sulla cima di una collina solitaria e ancora più divinamente abbandonata da un bel po’ di anni. Dominata da legioni di fantasmi, apparizioni soprannaturali al crepuscolo, bagliori misteriosi provenire dall’inevitabile cimitero posto ovviamente nelle vicinanze della casa in rovina e soprattutto…

Il Coronavirus nelle case dell’orrore

….soprattutto una sonora dose di paura, di strizza. Da grande amante delle case infestate di spettri e della letteratura gotica/dark e insomma come la si vuol chiamare, della strizza appunto, mi viene in mente, in questo tempo acido, che le migliori case della paura, quelle delle apparizioni di legioni di spettri incazzati neri, sono gli appartamenti dove abitiamo rinchiusi da monumentali minacce di denunce, di multe da galera immediata e dal semi divieto assoluto di mettere le chiappe fuori di casa a meno di non avere…

….avere dei motivi da fame, da farmacie, da giornali o da cagnolini da portare a fare le loro robe sulle siepi o nei giardinetti.

La casa dell’orrore e gli spettri, gli zombie, quelli dell’alba dei morti viventi penso di essere diventato io e gran parte della civiltà occidentale.

Davvero stare a casa per chissà quanto tempo farà calare il temibile virus? Oppure ne farà uscire un altro, sicuramente meno letale ma più drammatico a livello emotivo? Ci farà diventare più dolci e pronti a farci abbracciare tutti e amarci più di prima, perchè più di prima ti amerò, come cantava Vasco in “Asilo republic”?

Lo dubito seriamente e appena tutto finisce, se finisce, c’è la famosa casa degli spettri e la mia amica Stella, indagatrice dell’orrore e dell’ignoto. Mia compare di indagini, con candele e pile traballanti, in case abbandonate. Dopo il crepuscolo, ovviamente.

La vita è un viaggio dove domina il mistero e l’oblio. Soprattutto la menzogna.

Albert 15/4/2020

Il Coronavirus nelle case dell'orrore

 

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

7 thoughts on “Il Coronavirus nelle case dell’orrore

  1. Penso comunque che dipenda dalle persone. Vedo comportamenti altruisti e dolci da parte di molte persone così come comportamenti invece egoistici e a volte crudeli. Dipende dalla persona, ma comunque da questa storia ne usciremo tutti cambiati e speriamo in meglio.

    1. Mi dispiace vedere il bicchiere mezzo vuoto, amico dell’horror e del mistero, ma la soppressione della libertà democratica non può portare al “meglio” e lavorando a scuola, sento previsioni ben peggiori di quello che ce la menano i soloni dell’imbroglio. Ma questa è una mia idea e la metto in raccontino FUNNY per non passare solo per autore di storie rosa, vedi la dolce Steffy, Stella ecc. 😉

  2. Credo che situazioni come quella che stiamo vivendo faccia emergere il meglio da alcuni e il peggio da altri, come saremo “dopo” non lo sa nessuno, di certo niente sarà come prima.

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