
Nella ricerca di chi essere e chi non essere c’è sempre stato un punto nero, un punto nero disegnato in un luogo a caso di un foglio bianco.
Questo punto nero, fatto a pennarello o a matita, non importa come, ha sempre rappresentato per me, quello che non è mai stato raggiunto.
Bello, sferico, perfettamente e drammaticamente reale.
Come se avesse avuto gli occhi o una vita propria, stava là quasi ad accusarmi come mai mi ostinavo…
…mi ostinavo a dare importanza solo al resto del foglio bianco, ovvero la piattezza dell’esistenza invece che la meta, appunto quel punto nero.
Come una montagna, un’unica montagna, in un un mare di bianca monotonia nevosa.
Dalla cima di quella montagna, avrei potuto guardarmi in mezzo a quello spazio infinito un’altra meta.
Ma per arrivare a concentrarsi su quel unico e ultimo punto era così difficile se non perdersi nel resto bianco dell’indifferenza e del non senso?
Albert 16/4/2020
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Che bel pensiero.
Grazie tante
Puoi decidere se essere la parte oscura che domina l’universo bianco, oppure, essere l’universo bianco che accoglie la parte oscura. Sii materia e antimateria insieme.
Si, esatto. Un articoletto delirante che mi è venuto in mente dopo aver ascoltato un paio di video di un pazzo carismatico. Grazie per il commento 🙂
L’ha ripubblicato su Pensieri Sparsie ha commentato:
THE LAST