La casa del crepuscolo / The twilight house (IV)

Non mi fu chiaro perchè una notte mi venne in mente di andare a vedere personalmente la casa della collina, detta del Crepuscolo. Ne avevo sentito parlare tante volte, avevo letto articoli, avevo sentito di testimoniante di persone che ci erano state. Ma l’argomento non piaceva a queste persone e appena accennavo l’argomento si mettevano le mani al petto e sulla bocca, per dire non parlo, Solamente un ubriaco, mi aveva raccontato qualcosa, ma solo notizie scarne, detto non detto.

Non andarci, furono le sue ultime parole. Mai.

Eppure certe notti, mentre fuori la luna splendeva come un sole, mi appariva nei sogni più profondi, quelli in cui sembri precipitare, cadere in un abisso senza fine. Quei sogni claustrofobici in cui ti vedi camminare in lunghi, altissimi corridoi che da un punto di penombra di partenza, portano alla tenebra più nera. Eppure senti il bisogno di proseguire il viaggio nel pertugio come fosse una missione, mentre sei consapevole di camminare cieco lungo il pavimento dell’oblio. Senza porte da cui scappare. Senza meta da raggiungere. Senza nessuno scopo…

…unico scopo avere paura e godere quasi dell’angoscia.

Allora perchè sognare e perseverare in tale triste situazione e non scegliere una destinazione solare, felice, allegra di gioia? Perchè il buio dei boschi invece delle spiagge assolate?

Lo scopo della casa del Crepuscolo, in cima alla collina era questo. Non lasciare speranza e ingannare con i suoi antri pieni di rovina, di rifiuti, di fantasmi, di magia maligna chi sognava di andarci.

La casa del Crepuscolo è esattamente il mondo e l’epoca che stiamo vivendo.

Alberto 1/5/2020

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

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