
Non è ben chiaro dove si è persa la strada della normalità della nostra vita, provata da mesi (non dovevano essere quindici giorni?) di assurda privazione di ogni parvenza di normalità, a parte quella di essere vivi sul pianeta Terra.
Per dirla tutta, non mi pare che ovunque sul pianeta Terra si sia vissuto quello che abbiamo provato noi in Italia. In Cina? Paese dittatoriale? L’unica scusa non regge, ma tutto quello che ci raccontano nascondono di solito parecchie altre verità, nascoste, profonde, quelle che il popolino non deve sapere…
…non deve sapere e neanche le cerca mi pare. La televisione pilotata dal potere e le cavolate lette sui social network fanno pensare a tutto meno la verità.
Nietzsche nega l’esistenza di una conoscenza disinteressata del mondo, poiché la scienza è dominio sulle cose. Gli do ragione.
La strada si è interrotta in febbraio, in una bella domenica di carnevale. Camminavo con un caro amico in un bel bosco pieno di bucaneve e primule. Era domenica di carnevale appunto, ovunque era festa, si sentiva in lontananza il rumore dei carri allegorici. Di un piccolo paesello, non era Venezia o Viareggio, però tutto appariva allegro e spensierato.
Il problema del Covid 19 era ben presente, i politici per spauracchio, facevano apericena in Lombardia per prenderlo in giro. La sera stessa di quella bella camminata silvestre è giunta voce che la settimana successiva sarebbe stato chiuso l’insegnamento, quindi la scuola. Bene, non si va a lavorare, tiè. Ho pensato al momento e non nego che lo penso anche oggi.
Però quello che doveva durare poco è durato troppo e il ritorno alla, quello che dicono loro, normalità, sembra un lontano miraggio. Bere il caffè con la cannuccia fuori dai bar? Mangiare tre pizze alla volta in un locale che tiene cento persone e farlo in fretta?
Mi sono purificato dalle menzogne, la televisione oggi fa parte del paesaggio di casa mia, la uso anzi per appoggiarci sopra vasi di fiori, dato che la stagione ne abbonda. Il papavero rosso per esempio, che è uno dei miei fiori preferiti.
Per il resto la strada si è interrotta in una dolce domenica di febbraio tra bucaneve, primule e schiamazzi di carnevale. Poi si è tutto oscurato e c’è stato il black out.
Albert 13/5/2020
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Eccellente e verissimo!!! 👍👍👍🙏
Già, purtroppo… 🙁
L’hanno fatta davvero grossa, e ora non sanno come uscirne.
Certo poi in Italia la situazione è allucinante, io da italiano residente a Lugano l’ho vissuta sulla mia pelle in maniera più easy, ma con il cuore in gola per i miei, tanti, affetti nel Belpaese.
Buona serata Alberto.
Che fortuna, per non dire altro, stare a Lugano, ci son stato un paio di anni fa. Incantevole 😉 Per il resto, si vero…
Vero, Lugano è decisamente bella.
Su tutto il resto abbiamo già detto a sufficienza.
Una strada persa da tutti ma che alcuni stanno iniziando a ritrovare piano, piano
Beh ma chiusa una porta si apre un portone, si dice anche 😉
Sì, vero. Tutto è possibile se lo vuoi davvero…:). Un bellissimo fine da settimana
Grazie, anche a te 🙂
Alla tele e company non ho mai creduto…
La mia strada non si è interrotta, perchè ancora devo capire cosa vuol dire normalità.
La normalità è la fine del sogno e del desiderio
A me si è interrotta il 25 febbraio, martedì grasso e speravo in un ritorno prima della fine e adesso spero in settembre 🙂 Ciao, buon weekend
Ormai è passato tanto tempo e non sembra neanche ieri. Un saluto 🙂