
LE RAGAZZE DI PERIFERIA CANTANO LA LIBERTA’
La Steffy (ragazze di periferia che anela alla libertà) aveva ormai attrezzato il suo sufficientemente capiente terrazzo con ogni sorta di estività: una sdraio di quelle che non rigano la pelle, un tavolino, quelli bassi, tipo quelli giapponesi da tatami.
Come si chiamano..oh chissenefrega, muro ben coperto per evitare i guardoni seriali delle casette di fronte o quei droni malefici..i droni, mancavano solo quelli.
Metti che…
….metti che sono lì a prendere il sole in versione semi naturista e arriva uno di quelli ed è finita, mi tocca cambiare casa e quartiere.
Che stress per noi povere ragazze vittime di sti maniaci, pensava rassegnata un pomeriggio, ma…ma…il criticatissimo…
…capo del governo sembra abbia acceso la luce nel buio e le porte alle povere creature intrappolate per uscire, NON solo per andare a fare la spesa, ma per andare dove si vuole!
Appena la notizia è stata ufficiale, basta, per la Stefania, in arte Steffy è cominciato il conto alla rovescia per uscire, per incontrare, per parlare dal vivo, per…per amare, si perchè no.
Noooooo, non ci si può abbracciare, Stefania, le aveva detto il Beppe, celebre zerbino che sarebbe capace di farsi il Sahara a piedi per stringersela a sè e…magari baciarla perchè no, cazzarola.
Uno si fa il deserto per una carezzina?
Da quella scema della Steffy? No, ovviamente questo non glielo ha detto, meglio zerbinare avanti attendendo tempi migliori.
Steffy dunque esce, un lunedì, con quella scocciante museruola..mascherina, ma si esce, c’è il sole, l’aria profuma di fiori, si è vestita da primavera con tanto di gonna svolazzante, lei amante delle braghe ad oltranza.
Ma per una volta cambiamo look.
Chi non cambia rimane un caprone e i caproni rimangono caproni.
LE RAGAZZE DI PERIFERIA CANTANO LA LIBERTÀ’
Evvai..evvai…
evvaiii!!!
Grida la ragazza lanciando la mascherina in macchina e partendo a razzo verso la periferia e la campagna.
Viaaaaaa!!!
Viva la libertà!
I finestrini sono tutti aperti, i lunghi capelli neri ricci (finti ricci) le svolazzano dappertutto, quasi non riesce a vedere la strada che passa accanto ai canali di irrigazione, che va verso il mare.
Il mare, il mare, pensavo fossi un sogno, che non ti avrei mai più visto…
….Steffy è così felice che quasi si mette a piangere dalla commozione, ma si ripiglia subito coprendosi il viso con i suoi soliti costosi occhialoni neri.
Si siede sul muretto che delimita la spiaggia, si toglie le scarpe e affonda i piedi nella calda sabbia di maggio.
Intorno vede qualche papavero rosso, il sole è a picco sul Nadir.
Il vento continua a tormentarle i capelli e lei gode, gode e gode.
La goduria non può essere solo finalizzata a festini, aperitivi e il sesso, ma anche al vento, al mare…alla libertà!
Albert 18/5/2020
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Evviva Steffy mio idolo!!! 👏👏👏 Mi dà sempre tantissimo coraggio!!! ♥️
Dai, grazie, mitica. Quando ritorna dalla lunga camminata lungo la spiaggia le dico di salutarti 😉
Sopratutto godere della propria liberta’ Steffy !…
Sono sicuro che lei capisce e ti ringrazia, amico 😉
Questo mi era sfuggito
Infatti, mi pareva strano 😉
Orari di delirio strani.