

LA VITA UMANA È COME UN PENDOLO CHE OSCILLA INCESSANTEMENTE TRA DOLORE E NOIA, PASSANDO ATTRAVERSO L’INTERVALLO FUGACE, E PER DI PIÙ ILLUSORIO, DEL PIACERE E DELLA GIOIA
Nonostante le tante belle parole su presunti ritorni alla normalità, quando tutto sta andando in rovina, ero in luoghi turistici completamente deserti…
….nonostante tante belle parole di fiducia, di libertà presunta, ci si dimentica che la cosiddetta “libertà” in verità è solo una mera e remota utopia. Lo stare in casa e non dovere andare a fare cose spiacevoli è stata forse l’unica libertà che ci è capitata, in tutta la vita a parte i primi tre anni di vita, prima che l’asilo obblighi alla prima condanna. Non per tutti, ovviamente, ma in generale si.
L’uomo è sempre più infelice, un’infelicità strisciante, viscerale, drammatica. L’essere umano non crede più in niente a parte brevi attimi, rari in cui il famoso pendolo di Schopenhauer, l’ATTESA, passa come una falce sull’attualità godibile prima di tornare o alla noia o al dolore. Ma è un flash così breve che capita poche volte di rendercene conto prima di tornare agli estremi del pendolo.
Inizia l’estate ed è già finita, l’amore comincia ed è già finito e soprattutto la libertà, quella che non esiste. Non si può fare quello che si vuole. Siamo ingabbiati nel dovere e si fanno cose nella maggior parte dei casi spiacevoli e diciamo che ci piacciono solo per fare buon viso a infame gioco.
Non c’è granchè da sperare, gran parte della partita è stata giocata, rimane quello che resta. Il più delle volte si tratta di rimpianti.
Il rimpianto è libertà? Possiamo scegliere? C’è il coraggio di scegliere e mettersi in gioco? C’è il piano B o C o..?
C’è troppa infelicità in giro, il sogno è poco, scarso, non porta poi a granchè. Solo l’illusione?
Al tramonto, al crepuscolo, si vede il momento migliore della giornata, forse della vita. Quando quello che doveva essere fatto è stato compiuto o è affondato come il sole si spegne all’estremo orizzonte. In un colore sanguigno.
Albert 25/5/2020
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Hai tanta verità nel tuo scrivere
Vedo tanta infelicità in giro, dentro di noi, Paola. Quasi che il non sperare sia diventata una nuova religione
Cazzo ! Mi hai letto nel pensiero ! Non ho il piano A-B o C…ma appena posso mi ribello ! E cerco al Felicità, anche spicciola, e mando tutti in Mona ! Succeda quel che succeda…
Andar in mona xe anca na bea roba, caro mio. Si sono d’accordo, non resta che giocare l’ultimo asso nelle robe spicciole…
Ormai, alla mia età…
Felicità per te si cammina sul fil di lama…credo possa valere per tutti i concetti da te citati! Forse nulla esiste? Forse è come dire che tutto esiste? Nel mezzo ci siamo noi, creature fragili!
Ma noi dovremmo essere forti e combattere e non essere fragili. Ci vogliono così e lo permettiamo!
Parlavo da un punto di vista esistenziale… dal punto di vista sociale sono incazzata e partecipativa dal primo liceo….non ho mai smesso di lottare! Ancora oggi!
Brava, ben fatta, lotta contro il capitale, male assoluto
Ci puoi sentire anche su ROR, radio onda rossa, alcuni compagni dalle 11 ogni domenica da quando è iniziata l’emergenza
Interessante, proverò ad ascoltare se mi ricordo 🙂
La libertà è illusoria…In tutta la nostra vita non siamo mai liberi. Dipendiamo sempre da qualcosa
La libertà è difficile perchè implica scelta e scegliere è difficile se non impossibile. Quindi se non scegli tu, gli altri o la vita sceglie per te e non rema nei tuoi interessi 🙁
L’uomo è infelice perché cerca la felicità al di fuori. Ma la felicità è dentro di noi, e non è uno stato d’animo permanente.
L’infelicita è come la fame, arriva il momento che bisogna saziarla, allora si sta bene per un po’, ma poi ritorna e bisogna nutrirla di nuovo.
Ma siamo noi a doverlo fare. Nessuno ci può nutrire (di felicità), e comunque bisogna accettare che c’è e non c’è. Se ci fosse sempre non ci piacerebbe neppure.
Anche dipendere da qualche cosa ha i suoi lati positivi. Quello che mi è piaciuto di meno di questa quarantina d stato proprio il fatto che tutte le ore del giorno non avevano uno scopo. Non c’era un “devo” o “dovrei”, c’era libertà di cui non sapevo che cosa farne. Mi sono mancati gli stimoli, e anche una giusta dose di stress. Con la troppa libertà (temporale), è sparito anche l’incendio di fare, leggere, creare, perché appunto mancavano gli stimoli.
È una legge economica; se la domanda è elevata cresce il valore di una qualunque cosa.
Vogliamo la felicità perché e illusoria, e la libertà perché è scarsa.
Se entrambi quei beni fossero abbondanti il loro valore scenderebbe considerevolmente, come il prezzo delle zucchine in estate.
“Incentivo”
E’ vero, la quarantena era uno stress, ma ha avuto anche lati positivi.
La felicità non può esistere nell’animo umano perchè quando ne raggiungi una, o pensi che sia così, ne sogni subito un’altra e poi un’altra etc. Quindi l’uomo non è mai contento 🙂 Ma non è un alibi è una sconfitta! Ciao!
Abbiamo un idea sbagliata della felicità. Non esiste nell’animo, la felicità è in noi. Purtroppo la cerchiamo negli altri (oggetti, persone, fama, denaro).
O forse un orizzonte più bello e vivere senza impegni che vogliono gli altri
“Gli altri” c’entrano molto di rado con i tuoi orizzonti!
Sempre più filosofo.
E’ un periodo di acute riflessioni personali, questo. Vedo una scarsa scelta e un dominio di doveri e/o scelte imposte dalla non scelta che mi rendono scettico e triste
Dal pezzo molto bello si notava.
my mail at (pacyt83@gmail.com)
Thank you
La ricerca della propria felicità dovrebbe essere il solo e unico scopo della nostra vita… che non ne abbiamo un’altra 😉
Ma la felicità è uno stato d’animo momentaneo e non una cosa che dura sempre 😉
Anche questo è vero, la felicità è un picco, un istante…
E allora possiamo parlare di serenità, e di ricerca di raggiungere quei picchi 😉
“Lo stare in casa e non dovere andare a fare cose spiacevoli è stata forse l’unica libertà che ci è capitata”. Lo penso anch’io, ma chi mette in primo piano i soldi non se n’è reso conto.
Non si dice che il denaro è crusca del diavolo o una roba simile? Vero si, concordo
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C’era qualcuno che diceva che la vita è ingiusta, ma bella. Una frase come questa mostra il lato negativo della vita, ad esempio la società che priva l’uomo della vera scelta, o meglio, lo illude di poter essere libero. Si mostra anche il lato positivo, quello di trovare meraviglia nelle piccole cose, magari la natura che personalmente solo stando i mezzo alla campagna si è liberi dalle preoccupazioni interiori, una libertà quindi interiore.
Tutto dipende dalla prospettiva delle situazioni, abbiamo tutti ragione nel bene o nel male, sta a noi scegliere da che parte stare.🌟
Discorso che non fa una piega, Laura. Ma il più delle volte non siamo noi a scegliere ma la vita che sceglie per noi, eccetto qualcuno logico, ma non è facile trovarlo questo qualcuno. Un saluto 🙂
Io la felicità me la creo, quando ne ho bisogno, la mia felicità dipende poco dagli altri, dipende da me.
Che uno ci creda o no, io sono felice.
E allora bingo, Fulvia 😄