In campeggio durante il giorno era sempre un gran casino di gente, di voci, di odori e profumi.
Sicuramente quello della pineta scaldata dal sole era uno di questi, irresistibile profumo di resina misto a quello del mare, di sardine, di vento, di onde.
Si mescolava anche con quello di qualche barbecue serale, odore di libertà, di allegria condita dalle numerose birrozze dei partecipanti.
Era un vociare di vita, di spensieratezza, quella che oggi se ne è andata per colpe non nostre.
Quando la sera diventava notte, la baraonda e il caos della giornata si trasformavano in godurioso silenzio, i giochi dei bambini dopo una certa ora si interrompevano.
Dalla veranda delle tende si accendevano le luci a gas, quel chiarore quasi glaciale ma all’epoca meraviglioso.
Non c’erano cellulari a distrarci e quindi scendevano verso la spiaggia, con la luce della luna che illuminava i nostri passi pieni di amore e desiderio.
Se non c’era nessuno, oltre il promontorio, ti spogliavo ed entrambi come una venere in mare e mi invitavi a seguirti.
Come mai i baci e l’amore nel mare di notte erano così magici ed intensi?
Come mai tu eri quella che doveva durare per sempre nella buona e cattiva sorte, nel bene e nel male?
Ha vinto il male.
Le luci delle lampade a gas si spegnevano man mano che si infittivano le ore della notte.
Il fitto del desiderio e dell’amore si infrangeva sulla riva accompagnato dalle lievi onde, dalla luce della luna, dalla gaiezza di un momento che…
…non si sarebbe ripetuto mai più.
Alberto 9/8/2020

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Splendido racconto, la notte e il mare insieme emanano un fascino sconvolgente! 😍♥️
Grazie 😊 io adoro poi i racconti di campeggi, campeggio è libertà 😉
Davvero suggestivo!
♥️
♥️
Che respiro di libertà e amore
Grassie, i bei tempi vintage del campeggio alla buona 😉
Che ricordi!
Veramente bello.
Grassie carissimo 🙂
Ma che bello!
Ho rivissuto un sogno.
Embè i cari amorozzi e la vita randagia da campeggio sono ricordi epici 😉