
Amicizia, inimicizia, antipatia, odio, amore, concordia, sconcordia, corna, peste, pace, guerra.
Teniamo buona solo la prima parola, A M I C I Z I A. Otto parole, sincerità accertata da parte di tutte le parti, successo assicurato per il momento e si spera per la vita.
Per noi compari di scuola, di doposcuola, del parco, di gozzoviglie, del baretto e varie ed eventuali, il concetto di amicizia era una cosa abbastanza vaga.
Del tipo non ci facevamo granchè caso perchè eravamo in maggioranza maschi e si sa che tra maschi c’è più empatia e unione.
Le femmine portano SOLO CASINO e divisione nelle compagnie, parola di Silvia l’annoiata.
Secondo la Silvia la noia era un modo di fare indispensabile per farsi compatire e consolare come il Padreterno comanda..
Le ragazze inconsolabili avevano facile accesso alla consolazione da parte di qualche pirla cui poi scroccare qualche sigaretta o soldino per andare a comprarsi qualcosa allo shopping del sabato pomeriggio.
Sai, sono triste perchè il papà se la fa con un’altra e sono troppo depressa e cosi e cosà…
…senti non hai qualche sigaretta o qualche soldino che prendo un pò di cibo per la family a pezzi e altre amenità cui il pirla di turno cadeva come un pero gnocco. Ma…
…ma certe furbizie sono armi vincenti per chi ci sa fare con le parole e con la mimica, caro pirloide.
E via, aperitivo garantito per non sfigurare con con le amiche fighette, quelle perfide stronzacce ma andare in giro con loro era uno status symbol e a caval donato non si guarda in bocca….
Parola di Silvia l’annoiata, aggiungici un pò snob con chi conviene farlo, amen.
AMEN
Parole di ragazze quindi e non la solita diatriba tutta al maschile sulle ragioni della sfiga esistenziale squattrinata della media borghesia decadente.
Già, decadente, perchè la disarmonia del futuro dei figli dei lavoratori, del proletariato e BLABLABLA, parola di Piero l’anarchico…
…un tipo strano, figlio di papà dirigente dell’azienda vincente con la grana frusciante e da cinque conti correnti in Svizzera.
Il Piero faceva l’anarchico e discepolo dell’ULTRA sinistra per moda, per differenziarsi dalla plebaglia e poi faceva ribelle e alle girls i tipi eccentrici ribelli piacevano, quindi…
….quindi a caval donato non si guarda in bocca. Non la si era già detta?

Quella dei conti correnti del padre YUPPIE di Piero l’anarchico era del Checco il Pilone, il quale lo aveva sentito dire in bar Stella da Tango l’eccentrico ubriacone, un tipo barbuto di stampo bohemienne…
…figlio della strada e delle case popolari, figlio della vita (ma si diceva, c’era sempre qualcuno che diceva qualcosa, che era ricco sfondato e che faceva il miserabile così per scroccare cicchetti di whisky al bar, ognuno si diverte come meglio crede…
…evviva la FINTOCRAZIA democratica e…
…e…voi STROOOONNZZIIII che passate i pomeriggi a cazzeggiaaaaaare in questo parco di mammine depresse con figlio in carrozzina nei loro matrimoni fasulli che puzzano di corna e imbroglio lontano un miglio ma…
VOLETE CAPIRE CHE SIETE FRUTTO DI MENZOGNE?
Voi stroooooonzi siete il risultato dell’amore immaginario di due altri illusi. Due illusi creduloni sull’amore vi hanno partorito e siete qua a perdere tempo a fumaaaaaaaare quelle sigareeeetttttteeee di merda! Parola…
…parola di Mary l’acida polemica su tutto e su tutti ovviamente.
Mary, nomignolo di Mariastella, odiava il suo nome, era una petulante moretta della IV C ripetente, quindi aveva 18 anni, maggiorenne io si, voi no!
SSSStroooooonzi, che per parlare allungava le vocali e ogni tanto le consonanti per marcare meglio la sua acidità e odio verso l’umanità strisciante sul pianeta Terra.
I suoi si erano appena mollati, ovvero il paparino era uscito, solo un attimo…
EHI ragazzi, uscito appunto a prendere un pacchetto di sigarette e se l’era defilata con l’amica dell’amica della petulante Mariastella. Cioè, minchia…
…il papy se la fa con una di 19 anni. E la mamma è andata fuori di testa. E io anche, stronzi, vi oooodiioooo, voi maschi pezzenti con le voooostre sigareeetteeeee, andate a cagher, vi odio!
Storie di amici, forse non amici non con la A maiuscola, ma con il cuore.
Fissate nella memoria, come un’alba piena di luce le loro voci e i loro volti brillano nel buio del passato, di riflesso infinito.
Belli come il sole, le loro vibrazioni invisibili candide come le più belle parole.
Albert 27/11/2020
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belli questi racconti.
Grazie esimio, provo un pò di personaggi qua e là per farli dire qualche cavolata 🙂
Se l’amore è raro da trovare su questo pianeta, l’amicizia sta su un altro sistema solare.
Già, ma tra tante mele dell’albero una o due rimangono 🙂
Leggere i tuoi racconti è come fare un salto indietro nel tempo! Grazie per essere riuscito a far rivivere, con le tue parole, quel tempo perduto!
Grazie Domenico per le tue belle parole. È come vedere questi visi di ragazzi stampati in faccia oppure accanto a me che dicono ricordati di noi come eravamo, con pregi e difetti. Parlane e vivremo per sempre 🙂
Mah io quando incontro gli amici della mia compagnia da ragazzina sembra che non sia passato un giorno e puoi capire 😉 😀 😛
Neache per me, infatti sono sempre giovanissimi. Ma me piacciono le figure eccentriche, quelle un po’ strambe, quelli che erano di contorno, venivano e scomparivano…vieni oggi vai domani verso ignoti destini….
Le figure strane non mancano mai.. bella serata Alberto!
😉 chi non si distingue non emerge. Buona serata