FARE IL GIOCO DELLA BOTTIGLIA
PROPONIAMO IL GIOCO DELLA BOTTIGLIA
Stando in piedi, braccia conserte, tra compagni di scuola e passatempi pomeridiani in compagnia, si decideva il gioco della bottiglia.
La differenza numerica tra maschi e femmine era a vantaggio dei primi.
Noi maschi eravamo in minoranza, qualche volta pareva un vantaggio, molte volte uno svantaggio.
Si coalizzavano contro di noi, facevano club a parte.
Dominavano.
Fatto il cerchio, non sempre a caso, ci sedevamo a terra.
Le lei si coprivano la bocca nascondendo sorrisi maliziosi.
Gli occhi roteavano qua e là a cercare possibili combinazioni vincenti.
I maschi più timidi arrossivano per la speranza e l’imbarazzo, quelli più spavaldi avevano già calcolato le possibili mosse della bottiglia e si erano messi di fronte alla fanciulla ambita, desiderata.
Raramente si mettevano d’accordo, nessuna voleva apparire come una leggera, prevedibile.
Sedendosi vicini, ci si poteva toccare con le ginocchia.
Visto il gioco, il tocco poteva generare una scossa elettrica nel sistema nervoso, che arrivava al cuore e lo faceva battere forte.
Le gote si arrossavano, pochi avevano il coraggio di voltarsi a guardare le espressioni del vicino partner.
Qualcuno, di solito sempre una ragazza, non era felice della combinazione che si era venuta a creare…
…di possibili baci con chi le stava di fronte e perfidamente lo faceva notare.
La controparte ci poteva rimanere male, il gioco veniva rovinato in partenza, la tensione erotica si allentava, montava quella della rabbia e della frustrazione.
FARE IL GIOCO DELLA BOTTIGLIA
IL GIOCO DEI BACI
VENITE RAGAZZE CHE FACCIAMO IL GIOCO DELLA BOTTIGLIA!
La superficie doveva essere liscia, così la bottiglia avrebbe potuto scivolare e girare meglio. Rimanere ferma, non doveva andarsene per i fatti suoi.
Quindi chi la faceva girare doveva avere il polso fermo e non imbrogliare.
Se non c’era stato nessun accordo, non doveva esserci nessun intreccio sospetto, se no sarebbe venuto fuori, si sarebbe gridato all’imbroglio.
Ai maschietti nove su dieci o 10/10 andava bene qualsiasi combinazione che usciva dal verdetto della bottiglia, ma alle ragazze no.
Invece del bacio sulla guancia si poteva pretendere quello sulla bocca, non dico con la lingua, sarebbe stato troppo.
La bonazza della compagnia, la fanciulla che faceva battere tanti cuori voleva baciare sulla bocca il povero amico non all’altezza?
Di solto la posta in gioco si metteva in tavola prima di cominciare, ma non veniva rispettata se si dovevano toccare due bocche.
Sulla guancia va bene, in bocca sognatelo/scordatelo.
Eravamo d’accordo, brontolava il ragazzo che per un momento si era sentito il re della festa, il fortunato che avrebbe potuto toccare quella girl che forse la vita gli avrebbe negato.
Re per un momento. Il re cade nella polvere
Niente da fare, non ti bacio sulla bocca.
Finiva così, niente bacio sospirato, ci si rimaneva male.
Si sminuiva il valore…potenziale maschio desiderato rifiutato per ricadere a maschio zeta.
Il più delle volte, il gioco della bottiglia rivelava una crudeltà.
Lo spaccone, il vincente continuava a farlo anche nella finzione ludica come la finzione del gioco lasciava nella polvere del sogno chi non veniva elevato all’altezza di esserlo come magari avrebbe meritato.
Albert 12/1/2021
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Bellissimo racconto!
Grazie, un bel gioco divertente, chissà se qualcuno lo fa ancora 🙂
non lo so-ne vem!
Va beh, a ognuno il suo tempo e i suoi divertimenti 🙂
Se solo potessero giocare di nuovo a questo gioco, in un futuro senza mascherine. 😍
Comunque, non sarà rappresentativo, ma mia figlia dice, che “oggi come oggi” il gioco più popolare è “obbligo o verità”. 😉
Davvero? Non mi pare di conoscerlo e non farò il furbo andadno a cercare su Google. Rimarrà un mistero 😊
… che descriverà mia figlia da grande nei suoi “racconti dei anni ‘2020” 😊
Ottima idea, storia dei giochi del 2020 😊
Devo averlo raccontato anch’io.
Noi avevamo due ragazze ben disposte in generale……
Non escono i commenti dall’altra parte?
in che senso?
Che ho mandato un commento che non vedo
Vedo solo questi due, sarò controllato dal KGB
Sai che per leggere tutto mi manda da un’altra parte.Ho commentato da lì
Mannaggia che balle, mi spiace e grazie ovviamente. Gestire sto blog sta diventando sempre più impegnativo
ma che hai tirato fuori dalla cesta dei ricordi…le emozioni erano proprio quelle, mamma mia che darei per rigiocarci però con la stessa ingenua malizia. grazie
No questa l’avevo scritta l’altra estate, ma l’avevo tenuta in naftalina. Eh certo la bottiglia, che gioco figo, ma le tipe non volevano mai baciarti, se la tiravano alla grande 😀
🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
Ci sono alcuni aspetti del tempo che fu, a parte che sembra ieri, tante irreale al tempo di oggi che pare finto
Molto bello.
Grazie Eleonora 🙂
😘
La bella semplicità di molti ricordi! ☀️
Vero, da adulti dubito avrebbe senso fare questo gioco 🙁 Poi l’epoca attuale è marcia, questa era aurea, malinconicamente dolce
Carinissimo questo racconto! Grazie per avermi fatto rivivere vecchie emozioni dimenticate.
Ai miei tempi, il gioco della bottiglia era molto gettonato. Si iniziava a giocare pieni di entusiasmo sperando di poter baciare la persona che ti faceva battere il cuore e poi quando la bottiglia puntava proprio quello che detestavi… succedeva di tutto!
Ciao Myriam, grazie per le tue belle parole. Ci sono tanti di questi “ninnoli” giocosi, certi più celebri altri meno, penso a livello geografico, che ci hanno impreziosito. Per quanto riguarda il gioco della bottiglia de ho ammettere che non ho un gran rapporto di successo visto che, come dicevi tu, le combinazioni che uscivano dalla rotazione della bottiglia non venivano rispettate se non da chi già si piaceva o dai leaders della banda. Non rispettando le regole…succedeva di tutto appunto. Approfondirò un pò la tua opera, arrivederci 🙂