ERIKA LA YUPPIE PANINARA
Erika stava alla tipa snob come lo snobismo stava a più degli yuppies dell’epoca.
Gli yuppies potevano essere considerati quasi dei pezzenti di fronte al livello di bassa nobiltà cui ambiva la nostra COMPAGNA DI CLASSE.
COMPAGNA lo dici a tua sorella, aveva detto una volta l’Erika alla Katia puntando il dito bianco ossuto con tanto di lacca rosso fuoco.
Compagni sarete voi, pezzenti comunisti fumatori tossici ubriaconi, andatevene in quel cacchio di Unione Sovietica o a Berlino Est a rosicare rottami.
Vi vedo bene.
Io punto a Newwyorrrkkk, New York, capito?
U.S.A. forever per me.
URSS FOR NEVER per voialtri.
La Michelina Michi era intervenuta in sua difesa, dopo appunto la tappa al bagno per la classica fumata dell’ora di intervallo…
…con tanto di aureola di fumo scenderle dalla lunga coda bionda che le ballava sulla schiena
Beh non mi sembra che tu…con questi discorsi poco carini.. poi non mi sembra che tu sia…sia…
Erika si era appoggiata al muro con tanto di occhi di sfida.
Ecco l’altra COMPAGNA della combriccola degli ammiratori di Lenin.
O Stalin? Gorbaciov?
Silenzio.
Allora, il paparino ti ha lasciata andare al concerto del tuo caro Vasco?
Silenzio.
No, vero? Facile andare in giro a dire io vado io vado a concerti e blablabla e poi stare a casa…nascondersi a casa.
Il papi te l’ha impedito, ha fatto bene.
Andare a vedere tossici che cantano una montagna di stronzate.
L’irrequieta Michy aveva stretto le mani a pugno incenerendo con lo sguardo la collega di classe.
Ehi tu, stronzetta, vedi di abbandonare questi modi di parlare che poi…sono cazzi miei e poi…
…come osi dare del tossico…al Blasco e…
Erika si era allora messa a ridere. Che cavolo minacci, sciocca!
Una che va a baciare con le labbra piene di rossetto il cesso della scuola per scrivere sotto Vasco ti amo è solo una povera mentecatta.
Sei sfigata Michela tu e il tuo idolo perdente.
Katia aveva fermato Michela, Michela, davanti a certe verità si era fermata complice…
…una crisi di pianto. Si era messa a singhiozzare ed era scappata via.
Quella zoccola, oltre ad avere detto la fottuta drammatica verità (non sono andata a vedere il mio Blasco perchè il paparino mi ha blindata in casa), era pericolosa…amicizie altolocate…
Ecco, torna a fumare che è meglio, aveva ironizzato la biondina carina.
E tu Katia puoi anche guardarmi per storto il resto della tua vita. Lo sguardo non ha mai ucciso nessuno.
Noi supereroi maschili avevamo seguito la scena vilmente, senza intervenire in difesa delle nostre compagne di svaghi pomeridiani.
Erika emanava un fascino quasi HARD per noialtri.
Le sue MINI MINI gonne, con il suo sedere scultoreo in primo banco, il suo intimo MINI MINI che…
…si intravedeva in maniera così evidente che le lezioni della prof erano quasi invisibili.
E le sue camicette sempre semi aperte e quando si abbassava apposta davanti a noi e si vedeva…
Ammazza se si vedeva.
ERIKA ti amiamo, era il nostro pensiero comune.
Al pomeriggio, nelle ritrovi in giardinetto o in bar della meravigliosa Stella, l’amore proibito del Checco…
…le nostre girls ce la facevano pagare,
Sappiamo come guardate quella
troiastronzabastarda
maledetta
cagnaincalore
Già i maschi sono dei poveracci, basta che vedano un paio di mutande…
e due tette…
e due sorrisetti languidi…
Maschi pervertiti, smidollati.
Esatto. Lei se ne sta chissà dove con quello stronzo in BMW e noi a dividerci un ghiacciolo…proletario!
Albert 16/1/2021
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