IL GIOCO DEL NASCONDINO @ AMBARABACCICCICOCCO’ CONTA TU CHE GIOCHIAMO A NASCONDINO

 

Con occhi pieni di sospetto e battito di cuore accelerato per l’emozione della nuova avventura, taluni con le mani dietro la schiena o in tasca, ci si avvicinava a chi aveva deciso il gioco del nascondino.

Colui che tramite una conta, una filastrocca o un rituale cantato, decideva chi avrebbe dovuto restare sotto per venire a cercarci, cercarci in uno spazio ben definito prima del gioco.

Niente sgarri, niente imbrogli, il confine è qua e là, chi lo supera o fa il furbo sta sotto.

Nella conta sulla sorte del cacciatore le ragazze meno coraggiose, stavano sempre un pò dietro ai maschi, forse per evitare di essere indicate alla fine della conta.

Ambarabaccicciccoccò

tre civette sul comò che facevano…

…con la figlia del dottore, il dottore si ammalò…

ambaracicciccoccò!

La conta veniva fatta in modo frenetico, le dita si muovevano rapide nell’aria indicando i nostri corpi…

…ogni tanto saltandone uno, forse facendo apposta, forse perchè si mangiava le parole, forse perchè non sapeva bene…

…l’amabraccicciccò o altre filastrocche idonee alla selezione di UNO solo dei partecipanti. 

Infine il dito si fermava e indicava quello che doveva contare.

Solitamente il risultato provocava malumori, nascevano liti e baruffe di vario genere, improntate sul…

IO NON CI STO!

IO NON CI STO, HAI IMBROGLIATO, IO NON VOGLIO, HAI CONTATO MALE…

TI HO VISTO, DOVEVA TOCCARE A LUI/LEI, HAI SALTATO LEI PERCHE’ TI PIACE…

…BARO, IMBROGLIO, IO NON GIOCO PIU’…

…eccetera, eccetera.

Il predestinato si girava o si copriva la faccia con le mani e cominciava a contare, spesso imbrogliando…

…UNO DUE TRE…SETTE…DIECI…DODICI…SEDICI…CENTO…MILLE!

Gridando dalla sorpresa, presi dall’adrenalina e dall’osservazione distratta e frenetica di dove andare…

…scontrandosi spesso l’uno con l’altro, si cercava un buon nascondiglio se ce n’erano o uno alla buona se lo spazio era ristretto. 

Una volta finito di contare ci venivano a cercare, noi stavamo stretti e immobili quasi senza respirare.

Oppure si metteva fuori il viso per vedere dov’era il cacciatore…quello che stava all’erta da qualche parte per sentire la minima vibrazione…

…il minimo respiro…il minimo errore e…

…corsa corsa fino alla tana e dire ad alta voce il nome del pizzicato.

Se l’altro correva più veloce e raggiungeva la tana per primo allora era fatta, la prossima volta non toccherà contare a me, tiè!

Quando ce n’erano degli altri catturati, li liberava con un rapido colpo e via tutti di corsa verso nuovi nascondigli con la sensazione di libertà e adrenalina nel corpo e nella mente.

Se quello che stava sotto non si arrabbiava allora si giocava avanti finchè un altro capitava di diventare il capo della tana.

 

Qualche volta nello scegliere il nascondiglio ci sia andava in due o poteva capitare di incontrare la persona preferita dei sogni…

…quella che faceva battere forte il cuore e allora ci si imboscava con più cura, con più attenzione, il cuore batteva più forte…

…speriamo che non vengano a trovarci mai, speriamo che duri per sempre e sempre…

…sempre e PER SEMPRE.

 

Albert 28/1/2021

 

 

 

 

 

 

 

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

41 thoughts on “IL GIOCO DEL NASCONDINO @ AMBARABACCICCICOCCO’ CONTA TU CHE GIOCHIAMO A NASCONDINO

        1. ehehehe “dopo i 18 tutto cambia e il mondo corre veloce..”… è stato bruttissimo averne la certezza 😀

        2. almeno potevano chiedere no.. metti che uno non si d’accordo e invece.. 😀

  1. Anni ’60, specialmente in estate, dopo il tramonto questo era il gioco preferito ! Quanti “amorini” sono nati tra le siepi !…Eravamo poveri, ma rimpiango quegli anni !

      1. Verissimo: io e i miei amici ne avevamo inventato una nostra versione. Quando iniziava a fare buio si prendevano le biciclette e ci si nascondeva, poi si doveva correre (o meglio, pedalare) e sia chi si nascondeva sia chi cercava usava solamente le bici. Forse un pochino pericoloso ma ci divertivamo da matti, 😁.

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