TRA IL BAR STELLA E IL ROXY BAR
Il bar di Stella non aveva niente di particolare rispetto a qualsiasi altro bar di periferia.
Come tutti i bravi locali dell’epoca aveva il classico bancone a “L” e dietro questo c’erano gli scaffali a specchio pieni di bottiglie di alcolici e liquori.
Ce n’era davvero per tutti i gusti, dal classico cognac o grappa…o anice o prugna per correggere il caffè del mattino presto…
…prima di andare al lavoro, ai successivi cognac, grappa, anice…senza caffè…
…agli aperitivi o vermouth pre pranzo, amari, digestivi e altro post pranzo, più birrette, birre grandi, vini di marca o scadente qualità spinata…
…spritz, Campari, Negroni, whisky, bombardini, punch e chi più ne ha più ne metta. Passatempi alcolici da bar insomma, senza fronzoli senza onore e senza gloria.
Sul banco, oltre le zuccheriere punteggiate di gocce di caffè che cadeva dai cucchiaini disattenti e distratti, c’erano numerosi portaceneri, solitamente di vetro…all’epoca fumavano tutti o quasi tutti.
La vista si fermava sui vetri opachi e appannati di vapore acqueo che davano sulla piazzetta e sulle persone che passavano lungo il marciapiede, intabarrate, con le mani in tasca, ognuno in fondo perso per i fatti suoi come diceva sempre…
…sempre la nostra amica Michy cantando “Vita Spericolata” del Blasco, nostro idolo, rocker ribelle dei nostri anni verdi.
TRA IL BAR STELLA E IL ROXY BAR
E poi ci troveremo come le stars
a bere del whisky al Roxy Bar
o forse non ci troveremo mai……
ognuno a rincorrere i suoi guai.
Albert 29/1/2021
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Buonasera.. sa di tante cose quel che leggo.. Buona serata 😉
In che senso? Tanti sapori etilici, usanze un pò perse 😉
Sapori etilici che al momento non sono più tanto permessi e sapori di quando si era un pochettino più “piccoli”..
Naturalmente, molto autobiografico sta prima parte di storiella. Tutto quello descritto provato sul fegato in diverse occasioni…del passato 🙂
“Provato sul fegato”🤣🤣 ecco! Hai i diritti su questa?🤣🙈🙊
E certo, come puoi descrivere le cose e le emozioni nei particolari se non le hai provate? Cercandole su google? Niet, tutto testato, subito, amato, odiato 😉
Ovvio.. si scrive della vita se hai vissuto, la vita 😉
Favoloso, mediterò stanotte su questa tua interessante citazione 🙂
E sia.. ti farò compagnia😁
Un onore 🙂
😛😛😛
Il bar, un buon goccetto …una chiacchiera col barista…nell’atmosfera tante cose belle come i ricordi
Esattamente carissima, il BAR, quelli belli e fumosi di periferia, quante giornate serate trascorse coi baristi, maestri di vita e bariste maliziose. Quando la birra costava troppo e non si avevano i soldi si stava là ad aspettare che qualcuno offrisse…tra un mare di nebbia fumosa…liti, risa, confessioni di ubriachi, suoni, vita 🙂
Vita tanta vita…semplice diretta …senza pizzi e merletti. Il fumo…che visioni che nostalgia
A chi lo dici, per tornare a casa coi vestiti e i capelli che sapevano di acre fumoso 😉 La storia ha anche un proseguo malinconico (ovvio) ma visto che poi sarebbe stata troppo lunga e uno magari si rompeva le balle nel leggerla la metto domani
A si … leggerò volentieri allora. Questi viaggi nel passato mi sfiorano delicatamente
Grazie, sempre gentile. Sono bellini si, poi a me piacciono molto i personaggi che sono così…non so come definirli…vivi che sembra di sentirli parlare, parlano nella mente, ti raccontano la loro storia…visioni fuori dal tempo. Sensazioni stupende 🙂
Hai un talento per il racconto, sei semplice (per me è un complimento grosso) ed evocativo. Mica è poco?
Grazie grazie, i racconti devono essere semplici, la felicità si misura in soffi e carezze narrative lievi e non paroloni detti senza sentimenti. Sentimenti a base di ogni parola, ok andiamo in pace, amen 😀
Habemus condivisione concettuale…
Il Bar!!!!!! 😀😀😀
Tra un bicchier di whisky ed un caffè…c’era il suo perchè 😉
Ma anche da piccola, il ghiacciolo, i giochi elettronici, il flipper, le bocce, la briscola, il pincanello, le caramelle sciolte, la bibita, il nonno… Nonno? Nonno??? Dov’è finito mio nonno?????? All’altro bar! (Che fatica far le cacciatrici di nonni…)
Notevole, anche io provavo le stesse cose quando il nonno mi portava a fare un giro, lui si fermava al bar a salutare gli amici e questi saluti duravano anche due tre ore. Lui a sbevazzare così tornava a casa ciucco e poi baruffe con la nonna e io a sorbirmi la solfa. Un’infanzia da frontiera ahah 😉
Il bello è che poi anche se da sola ero di casa… anche per avere una toilette quando giocavo in giro per il quartiere. Frontiera sì 😉
La periferia era la nostra frontiera 😉
Eh sì! 😉
Le chewingum a palline colorate del distributore a gettoni, ai gusti di frutta, che per masticare ti saltava un molare…
Ahahah! Maroooonna! Da schiacciare a terra prima dell’uso 😂
Piddaveru! (Intervalare siculo dal valore di: Veramente, accipicchia)
Minchia, oggi si imparano parole nuove 🙂
Cacettu!
(Esattamente.)
Poi. La domenica si sfidava il distributore di palline di plastica con il regalino 😊
Quante cose, ormai si perde il conto 😉
Queste sono dai 5 ai 9 anni … 😂
Da tosata 😊 ( ragazzina in veneziano)
qui si dice gnarella (piccola gnara) 😀
Gnarella tosata 😊
ahahahah! ok, anche putìna dai 🙂
E anche la mula in triestino 😉
e scetina (s.cetina) 😛
Ce ne son troppe 😉
e quante siamo diventate?
E si sperperava il patrimonio accumulato coi sudori dei servigi prestati nel dopo pranzo dai nonni alle giostrine cavalcabili di Goldrake e Furia!🙂😛
Mi pare che c’era Goldrake nelle giostre si. Si spendeva di più nei luna park al gioco dei cavalli per vincere bottiglie di finto spumante, gas puro in pratica, che si beveva di nascosto dietro i braccianti. E si fumava…azz devo fare un’avventura dei nostri eroi al luna park e farli combinare un casino 😃
Siiii🤩
Un buon tempo quello la, le giostrine di paesello, quelle immagini malinciniche quasi
olèèèèè! 😀 😀 😀
Si, mi pare costassero 200 o 500 lire, boh chi se lo ricorda. Le palline colorate gommose erano piene di coloranti, ti pasticciavi la bocca e le labbra di colore, che restava…la carie, il dentista…ecc 🙂
E la macchinetta col volante, pista e biglia che ti dava la chewingum solo se facevi buca?
E va beh, di particolari cosi ce n’erano una botta, me lo ricorderò nel prossimo racconto da bar 😉
Poi ne devi fare uno sui bar degli stabilimenti balneari che sono un universo a parte!!!
Grazie, una situazione tipo Riccone dei Thegiornalisti ahah
Yeah😎
Ma ti sei accorto che sto pezzo di Paoli è un reggae da paura?!?!
Non me ne ero mai accorto, ho sempre ascoltato solo il meraviglioso testo, evocativo sulla morte dei sogli e delle illusioni con il finale di vita spericolata che è la ciliegina sulla torta del dolore e la sofferenza del cambiamento
Eh eh… io faccio spesso caso a cose “iirrilevanti”.😁😁
L’assolo di marimba come leitmotiv del brano e i flauti col sax soprano alla fine giocano un ruolo non indifferente nel creare un inconscio stridore tra l’evocatività quasi esotica dei suoni usati il senso tragico del realismo del testo.
Per questo funziona.
*e il senso tragico….
Wow, una mega esperta nel tracciare i singoli strumenti
Modestamènte😆😆😅🤣
Loved it!
Thank you 🙂