AMORE SAN VALENTINO a 16 ANNI
San Valentino, come recitava il classico motto, la festa di ogni cretino che crede di essere amato e invece…fregato. FREGATO! Ma non per tutti ovviamente.
Il 14 febbraio, san Valentino, la nostra odiatissima compagna di classe Erika P, quella che aveva il moroso pieno di soldi più vecchio di 16 anni rispetto lei era arrivata in classe con le mani infilate nei jeans e sorrisetto soddisfatto e sarcastico.
Sedutasi al suo banco si era girata verso di noi alzando la mano destra.
All’anulare aveva infilato un anello con una pietra
sufficientemente grossa, chiaramente ben preziosa.
Diamante, aveva pensato subito la Katia facendo finta di guardare il quaderno di latino con una penna ai lati della bocca.
Sapete BOYS AND GIRLS, aveva detto Erika P. passandosi la mano anellata sui collant che le coprivano le lunghe gambe coperte a malapena da una MINI MINI gonna, care GIRLS, sarebbe bello discutere su cosa vi hanno regalato i vostri boyfriend.
I nostri occhi maschili rimanevano incollati su quello che si riusciva ad intravedere dentro la MINI MINI gonna, cosa che lei lasciava ogni tanto intravedere…
…o proprio vedere apposta per fare un dispetto alle sue compagne di classe, le sceme proletarie sfigatelle, secondo il suo punto di vista.
Morirai prima o poi, aveva mormorato la Michela Toffee morsicandosi le labbra per la rabbia.
Erika si era girata verso di lei alzandosi la gonna nella direzione di Frenkie facendogli l’occhiolino. Frenkie era trasalito non aspettandosi di vederle le mutandine. Che lei gliele avesse fatte vedere in maniera spavalda.
Come dici tesoro? Devo morire…ho capito male o devi ripeterlo ad alta voce? Michy era rimasta in silenzio, borbottando parole senza senso.
La stronza era pericolosa, non poteva permettersi che quella facesse l’infame con la prof, inventandosi qualche balla per danneggiarla.
Già la pagella faceva schifo…suo padre rompeva…Vasco aiutami, Superman, Satana intervieni ad ucciderla.
Erika si era messa a ridere, hai paura eh tesoro? Facile fare i bulli al parco o per i bar, ma qua fai poco la galletta e…
Prof di latino in classe, silenzio, tutti si girano, ognuno alle sue occupazioni, fine della discussione di san Valentino.
E PIU’ TARDI AL PARCO…
Il pomeriggio riunione ritrovo al parco, discussione incentrata sulla stronza malefica. Frenkie additato come l’infame traditore.
Quella troia ti ha fatto vedere le mutande e avevi gli occhi fuori dalle orbite, gli aveva gridato dietro la Michelina ancora incavolata come una iena per l’umiliazione subita prima.
Potevi intervenire e difendermi, guarda che roba, che maschi deficienti ci sono oggi, vigliacchi, codardi, infami.
Poi la festa dell’amore e…ALL’INFERNO, FANCULO, TI ODIO! E giù a piangere. Frank si era messo le mani ai fianchi e l’aveva fissata con durezza.
Fanculo tu Michi, fai sempre la bulla quando sei con noi, che tu sei figa, che tu sei una specie di padreterno, che qua e là quindi potevi difenderti da sola.
Hai la lingua tagliente solo quando ti fa comodo.
Con le persone forti però non dici niente, subisci, quindi fregati.
Michi aveva alzato il viso pieno di lacrime e gli aveva lanciato dietro qualsiasi cosa che aveva trovato a disposizione, ghiaia, pietre, pigne, pacchetti di sigarette vuoti.
Alla fine si era tolta uno stivale e glielo aveva buttato contro.
TI ODIOOOOOOO!!!
Frenk mandando nuovamente all’inferno la sua collega di bagordi, se n’era andato con le mani in tasca.
Vado in bar dalla Stella, c’è aria migliore, aveva ruggito mostrandole il dito medio.
Dopo il trambusto, il Checco era andato vicino alla Katia chiedendole se poteva dirle qualcosa. Lei lo aveva fissato con curiosità.
PENSIERI DI SAN VALENTINO INASPETTATI
Gli altri, la Michi, Silvia e gli altri due se ne erano rimasti in disparte a fumare e parlare malissimo della Erika con un repertorio di parolacce degno di un’osteria di portuali, se ne fregavano di tutto e tutti…
Generazione di sconvolti senza più santi nè eroi.
Checco le aveva dato un piccolo mazzetto di viole e bucaneve. Beh, buon san Valentino…aveva detto balbettando rosso come un papavero.
Katia era rimasta sorpresa, non se lo sarebbe mai aspettato. Per me? Aveva detto come una bambina di sette anni. Già…già…e anche…un’altra cosa, aspetta…
Sei una persona speciale, aveva detto lui con più convinzione dopo che Katia si era lasciata baciare senza fare resistenza. Anche…anche tu!
Albert 14/2/2021
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Io ho sempre festeggiato con un mio amico (omosex) un dogma una regola….cena da paura e litri di fragolino….bei tempi.
Ah bene dai, ognuno si impegnava in un modo o altro. L’alcool univa
L’alcool unisce sempre 🍺🍸🍹🍷🥂🥃🍾🧃
Dipende se non incattivisce. Certi bevendo diventano bestie 😊
Io mi rallegro assai…e poi ronfo da paura…ma qui si parla di sbronzette, in amicizia
Quelle rare volte che capita finisce sempre malamente, ma una volta si esagerava sempre. Quando si è più giovani di solito è così e poi si pagano le conseguenze 🙁