ELETTRICA NEVROTICA MAGNETICA

ELETTRICA NEVROTICA MAGNETICA

ELETTRICA NEVROTICA MAGNETICA

ELETTRICA NEVROTICA MAGNETICA

Elettrica non si poteva definire la regina dell’allegria e la principessa delle relazioni sociali durature, ma nonostante la sua corazza di acciaio, sentiva che la morsa della solitudine e dell’incomprensione la lasciavano là…forse…forse… a sognare…

…sognare una montagna di cavolate!

I sognatori sono dei poveri babbei, perdenti, spreconi di tempo.

Elettrica era al suo solito posto, seduta con le gambe incrociate davanti allo specchio per le sue profonde riflessioni rosso fuoco, fuoco che brucia come le fiamme dell’inferno.

Come i suoi amati e temuti capelli rossi che si lisciava con le dita guardandosi maliziosamente per trovare pose particolari.

Pose particolari per esorcizzare la sua fama di maschiaccio asociale e selvatico.

Più che i capelli odiava il suo nome assurdo, ehi voi chiamatemi Tizia piuttosto che con E…l…ttica. Uffa che stress.

Lisciandosi i capelli…parliamo…aumentare autostima…OMMMMM…aumentare amore per sè stessi…amare…

AMARE AMORE AMAMI AMO ME AMO TE AMIAMO NOI! AMIAMOCI  IO E TE BABY RIFLESSA ORA, GUARDAMI ROSSA GUERRIERA DELLA GIUNGLA ELETTRICA MAGNETICA TROPPO NEVROTICA ISTERICA.

 

ELETTRICA E IL DOTTORE

 

Lo aveva detto anche il dottore che doveva fare così e così e ancora così per provare a calmare il suo senso di stress ansioso, cara la mia signorina.

La MIA chi?

Elettrica era trasalita a sentirsi dire MIA da quel furbone del dottore, eh si, cavolo aveva visto da subito subito gli occhi del maniaco sessuale, del seduttore folle di povere ragazze provinciali sì, ma non certo idiote!

E caspita!

Però…però…la Ele non aveva disprezzato quel MIO, quel senso di…nel senso di IO, tonta, si era detta pizzicandosi il sedere. Un auto punizione per avere sentito e osato permettersi di avere certi desideri strani.

Punirsi per avere pensato cose da…da…cose da sgualdrinella, Elettrica bella.

Beh ma forse…forse…bisognerebbe fare qualche visita più approfondita…dettagliata, aveva borbottato sentendo incendiarsi il viso.

Il dottore si era alzato ed era andato verso di lei, LEI aveva sentito accelerare il battito del cuore. Pronta a tutto o quasi, non avrebbe alzato le mani per menarlo.

LUI però l’aveva sorpassata ed era andato a prendere una cosa in un armadietto poi era tornato a sedersi.

 

Non servono visite approfondite, signorina, le aveva detto con un occhio scintillante magnetico, del tipo ti ho capito furbona, magari passa quando chiudo lo studio che ti visito come meriteresti e poi l’ansia se ne va al diavolo in un attimo…profondo come il piacere, cara MIA.

Beh, niente da fare bellezza rossa, il dottore non vuole che ti spogli, tieniti la tua bella ricetta di ansiolitici e vai in pace. Amen.

E usali se senti montarti dentro lo spiacevole senso di oppressione che ti stringe il petto…il fiato…ti si appannano gli occhi. Sei fuori insomma, ci sono dei problemi non risolti, Elettrica nevrotica. 

La volta prima aveva lanciato quella robaccia nel fiume perchè le era sembrato una roba pericolosa, ora però? Uffa che stressaccio pensare a troppe cose, se fa bene o fa male, se i problemi rimangono tali e quali problemi poi, che noia, che pizza.

 

ELETTRICA E LA QUESTIONE DELLA FELICITA’

 

A proposito di pizze, tornando indietro era passata dalla signora del panificio vicino la chiesa a prendersi un pezzo di pizza perchè a pensare troppo le era venuto fame.

Una volta entrata nel negozio la signora le aveva rivolto un sorriso coinvolgente.

Guarda, la piccola Elettrica, beh piccola neanche tanto, che piacere vederti, come stai, come va?

Eh io…beh non so…bene…penso…

Ma guardala che bella che sei diventata, che bei capelli rossi, che bella treccia, bellissima!

Elettrica, sul momento si era chiusa a riccio, del tipo chi cavolo è questa qua, poi l’aveva riconosciuta come un’amica di sua madre.

Dopo cinque minuti di chiacchiere a cui aveva risposto più a monologhi e qualche sorrisetto imbarazzato era uscita con quattro pezzi di pizza a prezzo di una.

Fatti rivedere, tesoro, le aveva detto salutandola con una mano. Elettrica era andata a mangiarsela in solitudine sulla solita sponda del fiume, in pace.

In pace con sè stessa, le parole di quella tizia le avevano fatto veramente piacere, la giornata si era trasformata da pessima a fantastica.

Era quello dunque il successo della gioia?

Preso il foglietto della ricetta lo aveva appallottolato e lanciato in acqua.

 

Albert 19/2/2021

 

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

17 thoughts on “ELETTRICA NEVROTICA MAGNETICA

        1. Ecco 😁 lasciamole alla canzone le 100 goccine che sono piuttosto inutili, nella realtà 😁
          Tanto Ele capirà l’importanza di sentire, sempre, qualsiasi emozione… e magari.. sia mai che invece del depravato di turno, capiti l’affetto vero.. un giorno.

        2. Ecco.. qua mi ci sovrappongo proprio .. misà che siamo solo lei ed io, asocial😂😂😂😂
          Lasciala dov’è (ovunque sia).. direi che sta bene così 😊

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