STEFFY E LA SOLITUDINE GIOVANILE

STEFFY E LA SOLITUDINE GIOVANILE

STEFFY E LA SOLITUDINE GIOVANILE  

STEFFY E LA SOLITUDINE GIOVANILE

Steffy non vuole passare per una che se la tira e una sera, finite le scorte etiliche e i passatempi domestici, accetta l’invito di un certo Piero a bere qualcosa assieme.

L’eternamente insoddisfatta di più o meno tutto ha ceduto ad un'”amicizia” nata in chat.

Ha ceduto, non voleva, ma…

Chi non risica non rosica. 

STEFFY E LA SOLITUDINE GIOVANILE

Chi lo diceva sempre? La nonna?

Sua zia depressa cronica ansiosa che vive piangendo il passato?

Lei al famoso Piero ha messo subito in chiaro che non muove le chiappe per un caffè. 

Sai…sono già NERVOSA E COMPLICATA di mio, sentenzia al telefono ad una voce maschile molto sensuale. 

La foto di questo Piero è molto allettante ed è uno dei pochi a non averle mandato la foto del suo gioiello di famiglia.

Uno serio…non che debba sposarmi, però, maledizione…speriamo, tentenna la bella Steffy facendosi decente davanti lo specchio. 

Vicino al luogo dell’appuntamento, entra in un bar carino per farsi un aperitivo DA SOLA.

Meglio darsi un po’ di coraggio, pensa dubbiosa. Preso questo coraggio, vede da lontano il famoso Piero, quello che pareva sensuale.

Tutt’altro.

La delusione cavalca il cielo…

Vola dal Tropico del Cancro a quello del Capricorno.

Steffy scappa a gambe levate e raggiunge la zona dei Navigli.

Quel Piero o come cavolo si chiama veramente la cerca, lei non risponde.

L’immagine delle luci urbane diventano irregolari a causa delle lacrime che le bagnano il viso.

La solita sfiga, donna sfigata, nulla di concreto.

Il nulla nulleggerá per sempre.

Poi tutto passa.

Si asciuga il viso, fa un salto ed è in piedi.

Fissa la città e le sue luci. Luci della notte, dell’inganno, della tentazione, della lussuria.

E del sonno.

Steffy spegne il suo costosissimo telefono, dono di un Piero più figo e generoso e cammina verso casa.

Si mette a ridere e piangere, poi torna ad atteggiamento spavaldo, domani sarà una grande giornata.

Domani domani, le luci della città si spegneranno.

Domani sarà!   

 

Albert 27/2/2021

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

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