scuola cocaina yuppies

SCUOLA YUPPIES COCAINA

Odio andare a scuola

SCUOLA YUPPIES COCAINA

Piero, il nostro compare della IV B e di compagnia, era uno con la grana.

Nato figlio del papi, papi che aveva un’azienda in provincia. Un’azienda che fruttava palanche, dinero a ciclo continuo, non sapeva più cosa comprare, aveva tutto.

Piero aveva tutto, era bello, era anche intelligente anche se un pò dal braccio corto, un pò taccagno nonostante il portafoglio ben fornito di grana.

E le tipe, le sbarbine, le patate, le fighe, quello si che ne aveva sempre una diversa, more, bionde, rosse mai, quelle erano rare, non esistevano proprio anzi.

Il bel Piero avrebbe pagato per uscire con una rossa, ma niente da fare, soldi o meno, gnocco o meno, di rosse non ne saltavano fuori mai.

Si diceva in giro che fosse anche uno stronzo perchè LUI le sbarbe, le tipe le usava solo per scopi poco religiosi, le usava solo per farsi (PER FARSELE) vedere in giro che aveva potere, che poteva prendersi tutto quello che voleva.

Eccetto le ragazze rosse, poteva SCAMBIARLE con un altro suo amico riccoide come lui, che facessero festini strani quando i genitori dell’amico misterioso yuppie erano fuori da casa, che…

Che fumassero canne, fumo pregiato indiano, che sniffassero cocaina.

Già, coca, bamba, polvere bianca, bianca neve, roba di prima classe, mica sigarette di marca scadente o ghiaccioli alla menta in quel bar Stella da poveracci provinciali periferici.

Si diceva che queste ragazze della nostra scuola fossero diventate schiave della bamba, che andassero con il bravo Piero solo per farsi una striscia…

…tirassero su con banconote arrotolate da 100.000 lire, lui ne aveva, lo faceva.

Poi “euforici” come si diceva in gergo, facessero robe turche tutti insieme, sesso, alcool, coca.

 

NEI GIARDINI SI COMMENTA, SI SPETTEGOLA

Cavolo, la vita di quel fighetto doveva essere una festa continua, pensavamo noi suoi compagni di pomeriggi al parco, quando si degnava di farsi vedere.

Evidentemente viene con noi solo quando non fa i suoi famosi festini, le sue ORGE aveva detto sarcasticamente un sabato pomeriggio la minuta Katia giocando con un pacchetto di sigarette proletarie.

A lui si che batte bene, aveva replicato il povero, in tutti i sensi, Francesco, magari potrebbe portarci un pò di roba così ci divertiamo anche noi.

Per sballarci meglio e annientare la noia…potenziare i sensi del piacere…

Già potrebbe, quel taccagno. In quel momento si era fatto vedere il Piero con le mani in tasca, capelli sparati in aria con un KG di gel e sorriso spavaldo.

Ehi voi, tutto bene? Tutto bene avevamo risposto noi mordendoci le labbra…

Avrà sentito tutto? Piero aveva appoggiato lo zaino a terra e lo aveva aperto con lentezza. Katia aveva pensato, adesso tira fuori un sacchetto di polvere bianca tutta per noi e…(drogarci un pò)

Aveva tirato fuori una busta del supermercato piena di lattine di birra.

Noi OOOOH. Piero aveva sorriso compiaciuto del tipo, so come comprarvi, so come comprarmi le simpatie, cari ragazzi.

Il pomeriggio si era trasformato dalla solita paranoia a una mini festa, tutti felici e contenti.

Dove è la Michelina? Aveva chiesto Piero lo yuppie. A casa blindata, aveva risposto la Vale già alticcia dopo mezzo sorso. Ha preso due brutti voti nei compiti di latino e geometria.

Sicuro suo padre gliele ha suonate, aveva concluso Checco sospirando, povera Toffee.

la scuola fa schifo

LA SKUOLA FA SCHIFO #2

 

La povera Toffee aveva rischiato sul serio di prenderle a casa dopo i due 4 in latino e geometria.

Suo padre l’aveva tenuta in ostaggio con un interrogatorio su cosa stesse combinando della sua vita e COME MAI stava venendo su come l’erba selvatica, come le ORTICHE, lei, quella sua stramba figliola che gli stava sfuggendo di mano.

Michelina aveva promesso che avrebbe studiato di più, che si sarebbe impegnata di più, che avrebbe dato di più. DI PIÚ DI PIÙ, papino, te lo prometto, farò la brava più brava che mai…che mai…mai…

MAI!

 

Albert 10/4/2021

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

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