ELETTRICA MAGICA
ELETTRICA AUTO IPNOTICA
Elettrica non era più tanto convinta che con l’auto ipnosi sarebbe diventata quella specie di super girl cui tanto ambiva.
Ci aveva provato tante (QUALCHE) volta davanti al suo famoso specchio, aveva sperato che quel famigerato Mister X l’avrebbe aiutata, a sua insaputa, a diventare chissà chi.
A sua insaputa ovvio, lei non avrebbe mai permesso che qualcuno le avesse manipolato la sua bella testolina col suo permesso.
NON CEDERE MAI, ROSSA GUERRIERA!
Però se il famigerato Mister X ci fosse riuscito con qualche parola strana, con qualche terapia strana, con qualche magia strana, beh allora andava bene.
Un pò come la faccenda del dottore, quando era andata a spiegargli come mai si sentiva affannata, ANSIOSA, PERPLESSA, INFASTIDITA, SECCATA, SCOCCIATA.
Se il DOC le avesse detto, guardi signorina, devo farle una visita accurata, meglio che si spogli tutta TUTTA, allora…beh, era una faccenda che ci poteva stare.
Lo aveva sperato ardentemente, il tipo, quel DOC non era per niente male.
Ma per farsi prescrivere una ricetta di ansiolitici non serviva togliersi un bel niente, cara Elettrica malandrina, sei andata in bianco. Come sempre.
ELETTRICA ROSSA MAGICA
Mentre andava a zonzo in bici per i viottoli campestri cercando luoghi ombrosi per sfuggire alla caldana opprimente della bassa padana, aveva intravisto delle macchine e voci dalla parte opposta dell’argine del Po.
Appoggiata la bici su un pioppo, curiosa come una faina, era corsa lungo l’argine per andare a vedere, senza farsi vedere, naturalmente.
C’era una spiaggetta ciottolosa, c’erano ragazzi e ragazze che prendevano il sole, qualcuno sfidava le fredde e inquinate acque del grande fiume.
Ridevano, sembravano divertirsi.
Elettrica si era messa seduta a guardarli, guardiana del suo territorio violato. Una tipa si era girata e l’aveva salutata con la più grande naturalezza del mondo. CIAO!
Elettrica, che non se lo era aspettato, aveva blaterato un c…ciao. Maledicendosi per la sua timida stupidità.
La ragazza aveva chiamato i suoi presunti amici e l’aveva indicata. Ehi, che bei capelli, sei così rossa naturale o sei tinta? Naturale, aveva brontolato Elettrica.
Ti stanno benissimo, aveva concluso la tipa e le aveva sorriso. Oh…grazie…grazie aveva detto la rossa arrossendo sotto il sole.
Adesso DEVO ANDARE. Quindi era scappata via per evitare di essere invitata. A fare magari da manichino solo per la sua rossa e riccia capigliatura. Avrebbe potuto farsi dei nuovi amici. FORSE.
Alla sera Elettrica ci aveva pensato sopra sospirando per l’occasione persa.
LA VITA NON È UNA QUESTIONE DI FORSE MA DI REALTA’ CONCRETE
A. 2/6/2021
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Elettrica mi piace tanto 😉 E anche l’espressione realtà concrete 😉 😀
Thanks. Elettrica ringrazia e fa presente che odiava andare a scuola 😉
La capisco 😀
I “bei” tempi scolastici sono un mito fasullo, un imbroglio della mente 🙂
Soprattutto di occasione perse
Eh le occasioni perse, ce ne sarebbe ogni giorno una
neanche questo mi ero uscito! che noia..
….MAI chiedere a una rossa se è naturale.. le fake si riconoscono, eccome! U.U manca il piglio genetico, super riconoscibile! toh! U.U
Elettrica.. l’imbarazzo e i forse..
Per i Negrita ormai sai.. per me sono amore!
Beh, ma la rossa era lontana quindi il dubbio poteva restare, mica sono tutti geniali 😉
L’imbarazzo e i forse…i dubbi e la mancanza di coraggio, le occasioni mancate…paura, timidezza sotto sospetta arroganza…sospetta…
la sospetta arroganza è… tanta roba!
O è un vantaggio oppure un mare di infelicità 🙂
infatti “tanta roba” 🙂
La rossa dice no comment e che si farà bionda, così rimarrà nell’anonimato. Anonimato, vantaggio svantaggio, ma mente è perfida, crea fantasmi 🙂
Ma non ci credo nemmeno se la vedo ossigenata, sa!😎