ELETTRICA RAGAZZA ELETTRICA

ELETTRICA RAGAZZA ELETTRICA

ELETTRICA RAGAZZA ELETTRICAELETTRICA RAGAZZA ELETTRICA

LA VICINA OSA DISTURBARE ELETTRICA

Stare vicino a te…stare vicino…insomma…è come stare vicino ad una presa elettrica…come ad una nuvola piena di fulmini…

Così aveva “osato” dire la timida vicina di casa alla rossa, altezzosa Elettrica un pomeriggio quando aveva “osato” andare a trovarla e la rossa ribelle si era “degnata” di aprire gli occhi blu, spegnere la musica elettronica che le martellava il dolce cervellino mentre prendeva ombra in giardino in una giornata caliente.

Oh, SAREI ELETTRICA di nome e di fatto, aveva detto la rossa fissandosi le lunga dita affusolate con un sorrisetto malizioso.

Aveva pensato più di qualche volta che quella donnicciola ci stesse provando con lei.

Una volta le aveva detto che le “voleva bene” perchè era l’unica che l’ascoltava, la degnava di un minimo di attenzione.

Elettrica a quelle parole se l’era un pò presa, un pò perchè la sua strategia di risultare antipatica non era riuscita molto bene, un pò perchè le adulazioni l’avevano sempre messa con le spalle al muro, come rimanere nude davanti ad una folla di gente con la lingua fuori.

Timida…insicura…scema, Ele ragazza scema di provincia, stupida sempliciotta – si era detta davanti allo specchio. E giù paturnie di scarsa autostima e recriminazioni e future rivincite…vendette…notte, lampi.

ELETTRICA SI ELETTRIFICA IN GELATERIA

ELETTRICA RAGAZZA ELETTRICA

La rompi vicina di casa l’aveva convinta ad andare a prendere un gelato nel vicino paesello. Dai, ci divertiamo…

Sempre se vuoi eh, non sentirti in obbligo. Aveva abbassato lo sguardo timidamente.

Elettrica allora era andata su tutte le furie con sè stessa per dare sempre quell’impressione di SUPER STRONZA con chiunque le si rivolgesse con gentilezza.

Ma no, no figurati, non mi scoccia affatto, anzi offro io. Aveva dato un’occhiata al suo portafoglio, quello ancora della seconda superiore con Charlie Brown sul retro, una banconota da 10 euro basterà.

….Maledetta povertà infame, aveva sibilato sbuffando.

La vicina aveva pensato che la sua strana vicina rossa era irata con lei perchè si era offerta di pagare, stava per replicare che avrebbe pagato lei e allora…

E si che sentiva un’elettricità nell’aria, un’incandescente aura che faceva alzare i peli del braccio.

I suoi capelli ricci rossi sembravano diventare serpenti come la Medusa. Quindi Elettrica si era tranquillizzata e l’energia era sparita.

Beh, andiamo? A quelle parole la rossa era già saltata sulla bici mezza sgangherata con vari pezzi recuperati taccheggiando altre bici “posteggiate” in giro incautamente.

Per ladruncole provette come lei era un giochetto!

Ma…come Robin Hood rubava ai ricchi…lei era povera…i giochi erano giusti.

Giunti alla rinomata gelateria del paesello, in piazzetta vicino la chiesa…

GELATERIA “MILLE GUSTI MILLE VOGLIE”

(Non ci sono mille gusti aveva ironizzato acida) avevano preso due palline di gelato cioccolatoso a testa (la vicina ne voleva prendere MEZZA PALLINA per non scocciare la sua elettrica amica che anche in quel frangente aveva emanato una strana energia elettrica, una barriera protettiva corporea) si erano sedute ai tavolini sotto gli ombrelloni.

Tutto calmo, tranquillo. Elettrica aveva guardato la sua vicina di casa rilassata e felice, aveva disteso le gambe ed aveva fatto lo stesso.

Il campanile della chiesa aveva battuto le sei. Riprese le bici erano tornate con calma a casa lungo le stradine di pianura, fra le cicale che frinivano impazzite per la caldana.

La rossa si era alzata in piedi ed aveva spinto sui pedali, prendimi se ci riesci, aveva detto all’amica (?) Si erano messe a ridere.

L’elettricità protettiva non serviva più.

I vent’anni della gioventù erano come i campi di girasoli tutto intorno.

Solari, duravano solo una stagione.

Albert 11/7/2021

LUGLIO 1991-2021 30 ANNI FA…

BANDIDO NEL SERTAO, SOLE E DESERTO FANNO IL SAMBA SU DI ME

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

13 thoughts on “ELETTRICA RAGAZZA ELETTRICA

  1. ..tutto questo parlare di gelati, Albè.. ahahahaa
    comunque.. bellina la rossa che fa vita sociale.. specie se accompagnata da sti pezzi! 😀

  2. Beh…parlo solo a livello musicale anche se con Pirata i Litfiba perdono la loro formazione storica e il genio di Marok per approdare al pop rock, ma questo lo si era capito dopo. A pelle andava bene il rock sanguigno senza new wave dei dischi precedenti. A livello umano è un falso storico. Solo certe serate erano buone, le altre erano a fare baruffa con la tipa, col portafogli vuoto, con certi amici stronzi (rivelati dopo) con 4 esami non passati e bocciatura e casini vari. Ehh, quando si diceva che l’adolescenza è un falso mito. Comunque come album Pirata e l’inclusa Cangaceiro è mito assoluto, avevo un coniglietto nero e l’avevo chiamato così. Morto presto

    1. Le tue risposte sono sempre fantastiche. Mi fai sempre sorridere, carinamente, poi ci butti dentro cose interessanti. Buona serata 😊 Albè

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