IL CASTAGNARO DI PERIFERIA

IL CHIOSCO DELLE CASTAGNE DI PERIFERIA

IL CASTAGNARO DELLA PIAZZETTA IN AUTUNNO

IL CHIOSCO DELA CASTAGNE DI PERIFERIA

IL CHIOSCO DI CASTAGNE E NOI BAMBINI NELLE SERE DI OTTOBRE 

Nelle sere di fine ottobre vicino al centro c’erano e ci sono tutt’ora i piccoli chioschi dei castagnari.

Al tempo passato tale chiosco era illuminato da lampadine da pochi watt, il castagnaro stava in piedi arcigno e ogni tanto apriva il coperchio della pignatta bucata posta sopra un fuoco vivo alimentato da carbonella.

Con le mani muoveva i marroni con fare lesto, senza soffrire, senza mostrare segni di disagio per il forte caldo e il vapore che giungeva dalla grossa pentola.

Le mani erano annerite, sembravano dure come pietre, come marmo. Le scintille scaturivano improvvise dal fuoco di carbone.

Un sibilo, due sibili, i bambini e non solo.

Loro erano affascinati dal fuoco e c’erano sempre persone ferme ai lati del chiosco a guardare l’opera dell’uomo che rallegrava la scena con qualche battuta o per ribadire il costo.

Dieci castagne…lire/euro. Venti castagne…lire/euro.

Le coppie si avvicinavano, prendevano il cartoccio di castagne, lui le metteva nella tasca del cappotto e lei univa la sua per riscaldarsi al tepore dei marroni.

Si allontanavano fra la folla di gente che andava a veniva, spesso senza direzione, spesso senza un’idea.

Capitava anche che si trovavano brutte sorprese nello scartare le castagne.

EHI, SU DIECI CASTAGNE TRE ERANO MARCE. QUATTRO ERANO GUASTE. DUE ERANO DA BUTTARE.

Il castagnaro muovendo le castagne sul fuoco alzava le spalle e non si capiva mai se sapeva quali castagne fossero buone e quelle marce al solo tocco delle mani, tanti se lo chiedevano.

Lui non rispondeva mai.

IL CHIOSCO DELLE CASTAGNE DI PERIFERIA

 

Con la mano di lei in tasca ci eravamo incamminati verso la periferia, un tenero sorriso e puro sentimenti ci univa.

Dieci castagne, dieci castagne buone.

La fortuna aiutava gli audaci ogni tanto, come segno di buona sorte nel freddo e buio dell’autunno che si avvicinava all’inverno. 

 

Albert 25/10/2021

 

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

16 thoughts on “IL CHIOSCO DELLE CASTAGNE DI PERIFERIA

  1. Fantastico! Che buone! Da noi é una traduzione ancora viva, solo che prima c’erano i romani castagnari ora pachistani o giù di lì. Fatto sta che il cartoccio di castagne bollenti d’inverno é una vera goduria

    1. Vero, il castagnaro oriundo della vicina campagna non c’è più, ma di altre zone del mondo.
      Ho visto il prezzo lievitato del 500% rispetto a qualche anno fa per dieci castagne o quindici circa, senza considerare quelle andate male, ahah. Ma non ci si rinuncia, hai ragione!

  2. Buone …calde, accoglienti…Atmosfera di pieno autunno.. in città e in montagna.. un conforto del cuore e del palato! Buonanotte!😊

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