RAGAZZE DI PROVINCIA A NATALE

RAGAZZE DI PROVINCIA A NATALE

STORIE DI NATALE DI GIOVANI DI PROVINCIA

ELETTRICA E IL NATALE

Natale significava ingozzarsi di cibo e anche la rossa Elettrica non era stata da meno.

La tavola delle feste, tovaglia rosso fuoco come lei, era stata straripante di ogni cibaria succulenta della sua regione, con vari ed eventuali.

Peccato che suo padre non lo avesse mai conosciuto, era scappato di casa appena saputo che sarebbe diventato padre.

Ogni tanto ci pensava, il dramma di non avere avuto una figura maschile di riferimento.

Sua madre era una buona donna, si impegnava nel suo, ma era quello che era, la nonna invece era stata quella che l’aveva cresciuta davvero.

La mamma mi odia perchè sono stata una peste e l’ho fatta dannare, aveva detto una volta Elettrica alla nonna.

La nonna aveva detto di no, che nessuno la odiava, di non farsi strane paturnie ma la rossa Ele non era rimasta molto convinta della risposta sbrigativa.

 

NATALE DI RAGAZZI DI PERIFERIA

 

ELETTRICA E IL PRANZO DI NATALE

Il giorno di Natale, assieme alla sua poca famiglia, aveva dato fondo alle prelibatezze della cucina emiliana di cui sua nonna era una vera esperta.

Per l’occasione si era vestita quasi elegante. Niente felpa col cappuccio, niente anfibi da battaglia, niente roba da maschiaccio.

Con i lunghi capelli rossi che le scendevano lungo la schiena, maglia rossa natalizia  sembrava una caramella scartata.

Sua madre, dopo aver fatto fuori una bottiglia di vino rosso, le aveva fatto una carezza sul viso con tanto di alito pesante.

Sei bellissima tesoro, si vede che ti ho fatta io. La madre aveva i capelli neri corvini, quindi il fatto di essere rossa di capelli lo aveva preso dai parenti del padre scomparso e mai conosciuto.

Regali soddisfacenti, mangiata soddisfacente, tutto in ordine insomma.

I suoi parenti si erano addormentati sul divano lei guardava le luci dell’albero di Natale quasi in trance. Poco dopo si era addormentata anche lei sul tavolo della cucina davanti il panettone con i capelli che le coprivano il viso.

Elettrica sognava che in fin dei conti andava anche bene così, senza nessuna guerriglia nella giungla.

In fondo chi si contenta (al momento) gode.

 

Albert 25/12/2021

 

 

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

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