SONO IN ATTESA DELLA FELICITÀ

SCAPPERò DA CASA A 18 ANNI

Sono in attesa della felicità

LA PIAZZA E LA NEBBIA DI GENNAIO

LA MONOTONIA STAVA ALLA PIAZZA COME LA PIAZZA ALLA MONOTONIA.

Dopo i bagordi e le luci delle feste di Natale la piazza di periferia era tornata alla normalità della tranquillità.

Le luci colorate che avevano addobbato gli alberi e le insegne dei piccoli negozi erano sparite dall’oggi al domani, come un sogno o un illusione.

Per un mese le tenebre della periferia urbana erano state un trionfo di luce, ora gennaio riportava alla realtà.

Il grigio divorava le insegne dei palazzi come il mostro divorava la pianura in attesa della giustizia proletaria. Un’attesa che sarebbe risultata invana.

Il bar Stella era tornato nella sua anonima quotidianità con la sua proprietaria appoggiata al banco a sfogliare riviste scandalistiche e i clienti ad oziare e fumare al suo interno.

SONO IN ATTESA DELLA FELICITÀ 

Un pomeriggio di nebbia fitta, non si vedeva nulla. Fuori dal bar non si vedevano le fronde degli alberi, non si vedeva un cavolo di niente.

Piero e Katja si erano trovati per caso a fumare vicino alla famosa edicola impreziosita da giornali a luci rosse del signor Gianni.

Infreddoliti erano entrati dalla Stella a bere una birra. Piero era ricco e offriva sempre, Katja aveva sperato di farci qualcosa con lui, un buon partito come quello non passava spesso nella vita.

Stella aveva portato le birre muovendosi a passo di danza per il suo bar.

Piero aveva guardato da dietro le chiappe della bella barista bionda pensando che anche quello era un buon treno che passava di rado.

Che pensi, aveva chiesto il bel Piero alla sua petulante compagna di classe. Katja aveva alzato le spalle e col coraggio della birra aveva detto che cercava la felicità.

Piero chiudendo gli occhi le aveva chiesto dove pensava di trovarla. Katja si era lisciata i capelli senza rispondere subito.

Il grigio della periferia e della nebbia mi schiaccia aveva detto in un sibilo.

Un giorno te ne andrai, la scuola sta per finire. La ragazza gli aveva messo le mani attorno al collo.

Non me ne andrò mai, sono segnata. La nebbia della piazza aveva ceduto il posto al buio.

Il buio dominava la periferia, implacabile.

 

Albert 12/1/2022

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

3 thoughts on “SONO IN ATTESA DELLA FELICITÀ

  1. Bel testo, la nebbia non fa parte della mia vita ma tu hai reso l’atmosfera e le sue aspettative…di gioventù!

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