SOGNAVO DI FARE LA ROCKSTAR

SOGNAVO DI FARE LA ROCKSTAR

SOGNAVO DI FARE LA ROCKSTAR

SOGNAVO DI FARE LA ROCKSTAR

SI SOGNAVA DI DIVENTARE UNA ROCKSTAR E UN DIO DELLA CHITARRA

Ascoltando dischi, una canzone, un riff, un ritornello si cominciava prima a cantare, poi si faceva finta di suonare, poi si voleva suonare il pezzo.

Come? Voglio una chitarra, voglio suonare una chitarra.

MI COMPRI UNA CHITARRA? 

Naturalmente si voleva una chitarra elettrica e non un catenaccio di chitarra classica.

Al limite una chitarra acustica, quella con le corde di ferro che per suonarle ti sanguinavano, ti rimanevano le dita dure.

Mani, ferro, suono, accordi, melodia, giri armonici, riproduzione della canzone. Allenamento, sbattersi per sapere suonare. Avere poi la padronanza della canzone e poi di altre.

Con gli accordi si potevano suonare tante canzoni, Battisti, Vasco, Baglioni, de Gregori, Dalla. Poi Deep Purple, Kiss, Iron Maiden, AC/DC.

Qua si andava sul diffficile, bisognava imparare a fare gli ASSOLI.

Un’arte sopraffina che richiedeva una impegnativa dose di allenamento, ascolto, riproduzione e una solida base ritmica.

Quindi bisognava cercare un chitarrista ritmico, un bassista, se si aveva fortuna un batterista.

Un tastierista forse no, faceva poco rock al tempo. FACCIAMO LA BAND.

Chiamiamoci con un nome alto sonante, un nome sanguigno. MASSACRO PERFETTO, PERFECT MASSACRE in inglese che fa più figo.

Ho fatto una canzone, RE LA SImin oppure DO SOL LAmin. Ho scritto anche le parole. Faccela sentire, come fanno le parole?

Comincio io, tu e chi canta?

MI VERGOGNO! Allora canto io, dice il bassista. Perfetto. Canti tu ma se facciamo successo la canzone è mia, l’ho scritta io. Bene, allora cantatela tu.

Bene, cambiamo bassista. Arriva un nuovo bassista che sa suonare male, pace imparerà, importante sapere che il LEADER della band sono io.

IL CHITARRISTA SI IMPONE COME LEADER DELLA BAND

SOGNAVO DI FARE LA ROCKSTAR

La band è mia. Si cominciano le prove nella cantina del batterista, le canzoni vengono bene, si fa qualche concerto live con quattro gatti alla sagra locale.

Se ne fanno anche fuori provincia. Il sogno di rock and roll si fa sentire, voglio, vogliamo fare un disco.

Il batterista si fidanza e se ne va dopo una sonora lite. L’altro chitarrista ci da troppo dentro con le droghe leggere e si impegna poco, bene fuori dalle balle avanti un altro.

LE BAND SI SCIOLGONO

Il bassista si scazza e se ne va. manca anche il cantante. La band perde pezzi ed è difficile trovare feeling con altri.

I concerti si diradano, la band si è sciolta, il chitarrista si trova da solo con le sue canzoni e si scazza pure lui.

La musica rimane la sua unica e insostituibile compagnia per tanto tempo.

Albert 19/3/2022

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

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