LE RAGAZZE DI PROVINCIA VANNO IN BICICLETTA

LE RAGAZZE DI PROVINCIA VANNO IN BICICLETTA

LE RAGAZZE DI PROVINCIA VANNO IN BICICLETTALE RAGAZZE DI PROVINCIA VANNO IN BICICLETTA

La bassa pianura padana alterna i suoi aspetti con le stagioni. Nebbia, pioggia, campi primaverili, zanzare, caldo umido, afa devastante.

Elettrica, la rossa ribelle della bassa emiliana che viveva lungo gli argini del Po lo sapeva bene. Anche a solo 20 anni ormai lo aveva assodato come una poesia a memoria delle elementari.

LE RAGAZZE DI PROVINCIA VANNO IN BICICLETTA

Vagabondando con la sua bici scassata per le strade polverose degli argini padani, pensava cantando sopra motivi rock che le mitragliavano nelle orecchie, a come scappare via da quella fogna di luogo e farsi una vita degna di questo nome.

Che Guevara, Kurt Cobain, Jean d’Arc ce l’avevano fatta ed erano figli della provincia.

Anche quello sfigato del suo unico ex amico era fuggito dal paesello per studiare bene come diventare disegnatore di manga. A Osaka era andato quel tonto, beh ovvio coi soldi del paparino tutto è facile.

Ma io non so fare un cappero se non lagnarmi…

Elettrica si era fermata nella piazza del paesello e si era seduta sotto il campanile della chiesa che batteva il tempo e le ore, din don dan.

I suoi compaesani passavano distrattamente davanti a lei, uno si era degnato di salutarla.

Anzi SALUTAMI LA MAMMA.

Già perchè io non esisto, cavolo cappero, aveva sbuffato la rossa Elettrica.

Era andata poi dal tabaccaio a prendere le sigarette per la mammina e un pacco di liquirizia col resto. Alcuni ragazzi stavano al bar a bere e fumare.

Uno l’aveva salutata, un ex compagno di classe. Elettrica aveva ricambiato con un cenno della mano. Andare da lui si/no…NO.

Al ritorno era sceso un acquazzone primaverile, la solita sfiga.

Intorno i campi di papaveri rossi, rosso sangue, rosso capelli, rosso destino. Elettrica si era data da sola una pacca sulle chiappe.

Alè, si va. E la bici correva, divorava la pianura, oltre il boschetto di pioppi e i campi.

Albert 7/5/2022

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

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