UNA SPERANZA NEL BUIO

UNA SPERANZA NEL BUIO

UNA SPERANZA NEL BUIOUNA SPERANZA NEL BUIO I

Dalle tenebre dell’esistenza alla speranza 

l remoto e oscuro regno di Tenebra si trova in una dimensione parallela alla nostra.

Se la nostra dimensione dove attendiamo che le nostre vite finiscano è dominata dal Principe del mondo, la bestia immonda…

…Tenebra è dominata dal buio e dalla paura dei suoi abitanti.

Più la paura si fa forte, più il regno di Tenebra si rafforza e ciò anche a causa della quasi eterna oscurità, inclusa la presenza di esseri invisibili, senza volto, senza anima, senza amore, senza pietà.

LA SPERANZA VIVE NEL BUIO

In una casa, sita accanto una radura che si spalanca su un immenso bosco pieno di presenze non umane, una lei vive rinchiusa in casa.

Esce solo raramente, per cose essenziali come prendere legna per il fuoco, cibo da un piccolo orto le cui piante, nonostante il quasi buio eterno, riescono a crescere e produrre quanto basta per la vita.

Ci sono arnie nella quale lavorano delle strane api, diverse dalle nostre che producono molta cera e questa cera serve per illuminare il buio delle giornate, delle serate, delle notti, dell’esistenza.

Arriva il crepuscolo, l’attimo in cui la poca luce che si fa spazio tra nuvole nere, sparisce per fare posto alla notte nera, nera forse stellata.

Ma non sempre, quasi mai.  

UNA SPERANZA NEL BUIO  

Lei accende la candela prendendo un pezzo di legno dal fuoco raggiungendo una vecchia finestra che la fortuna ha voluto che nessun uragano ha ancora distrutto.

La candela le illumina il volto e si mette in ginocchio guardando il buio circondata dal pallido alone luminoso.

Non ha nulla da fare e nulla da chiedere a nessuno, se non ai pochi spiriti buoni.

Sogna e chiede di potere vedere la luce, di potere uscire in sicurezza da quella porta per vedere quello che non le è consentito.

Spera di sentire un giorno bussare alla porta e invece dei demoni malvagi, trovare qualcuno da volere bene.

Che la portasse via.

Lontano…lontano…lontano.

Il tempo passa veloce e così la luce della candela.

Si accorge che la cera bollente le sta colando tra le dita.

Lei sopporta, non si lamenta.

Domani sarà, si dice. Gli spiriti del male l’hanno sentita e dal bosco si alza un vento e nel vento voci minacciose, taglienti, perfide…

Stupida, domani non sarà mai. Mai, mai e mai.

Il vento spegne la candela che cade sulle gambe, stringe i denti, soffre.

Se non andrà tutto bene qualcosa sarà. 

Albert 3/8//2022

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

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