UN VIAGGIO IN CAMPAGNA AL TRAMONTO
Dopo la giornata di mare nel mare sabbioso dell’alto Adriatico, evitate le code del traffico per stradine secondarie, si era in aperta campagna.
La strada dell’orizzonte era sfocata dal sole basso del pomeriggio; con gli occhi ancora pieni di sale e di sabbia guardavamo pigramente i lunghi filari di mais e barbabietole che sembravano durare all’infinito.
Il sole invece spariva dietro questi filari, sembravano filari di uva nera…sembravano. La luce copriva ogni colore.
Il caldo era pesante, bisognava tenere aperte le finestre dell’automobile.
Sarebbe bello andare al casolare della vecchia Maia, si mangia bene, i ragazzi possono giocare con gli animali.
L’autista rimane brevemente in silenzio appoggiando il gomito fuori dal finestrino.
Sarebbe bello ma…soldi…pochi…ricomincia la scuola…cassa integrazione…
Il viaggio prosegue pigramente, dietro si dormicchia. Il casolari passano uno dietro l’altro così come gli incroci, le chiesette, i canali, i boschi di pioppo.
Anche il casolare della vecchia Maia con le insegne dell’ospitalità culinaria che avevano visto anni migliori.
Il viaggio prosegue, si torna a casa, verso un nuovo tran tran sempre che ce ne sia uno.
Esiste una sconfitta pari al venire corroso che non ho scelto io ma è dell’epoca in cui vivo.
PRODUCI CONSUMA CREPA!
¿Cuál es tu reacción?

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Tristeza
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Coincidenza o no: proprio oggi alla cassa del supermercato pensavo qualcosa di simile alla tua ultima frase. Le cose che si producono e si comprano, tante schifezze, cose inutili, in tante confezioni. Le cose stanno così, non possiamo fermarci ora. Se i poveri non possono lavorare dove tutto viene prodotto, non hanno i soldi per comprare tutte le cose che i produttori inventano. E di andare in vacanza al mare l’anno prossimo.
Richtig, liebe Anke. Già da tanto tempi l’uomo consuma schifezze e compra cose che non servono a niente. Il consumismo capitalista cancella la mente con inutili slogan e lavaggi del cervello. Quindi produci, lavora, compra, consuma e poi puoi anche morire per il sistema. Der Sommer ist vielleicht vorbei … vielleicht. Tschüss!
Anche Gorbatschow non c’è più. Con lui, alla fine degli anni 80, doveva arrivare la primavera … qualcosa di nuovo. Ma il popolo ha scelto diversamente.
Infatti hanno messo al governo Yeltsin che ha venduto il patrimonio governativo CCCP ai privati lasciando il popolo alla fame. Io ho visto la Jugoslavia e i miei parenti, al tempo del Sociałismo stavano meglio dicono perché la democrazia costa molto cara. Io non come era Honecker e la DDR ma avevo amici a Weimar che mi dicevano che il 3/12/1990 è stato un giorno trafico per l’ex Preussen dell’est ..poi la realtà è questa 😵
La festa del 3 ottobre 90 già non era più così grande come quella dei giorni dopo la caduta del muro.
Già ma ricordo che avevo visto in televisione il concetto sotto la Brandeburger Tör, una grande emozione. Io ero piccolo ma non pensavo di vedere mai la fine della DDR, mai giuro, sembrava sarebbe durata per sempre e invece…Tutte le cose materiali finiscono, la DDR l’Italia la D il mondo…finisce prima o dopo nel tempo
Immaginati per me che sono nata nella DDR, come può finire il tuo paese, die Heimat?
Comunque, per quanto riguarda il muro, mio marito dice sempre che non sarebbe caduto così facilmente se fosse stato costruito da muratori Bergamaschi. 😉
Hai detto die Heimat per la DDR, mi ha molto colpito perché nella BRD nessuno diceva Heimat perché era quasi proibito, verboten. Il tuo ex governo aveva una grande inpronta patriottica dopo gli anni 70 riabilitando Kant, Hegel e Friedrich der Grosse oltre ai feldmarescialli prussiani. Questa è stata una cosa molto bella che ha dato ai cittadini il concetto di Heimat. Onore alla DDR la vera figlia ed erede della Preussen
Siamo la società del superfluo a fronte di esigenze che sarebbero fondamentali.