La compagnia dei ragazzi della piazza

La compagnia dei ragazzi della piazza

La compagnia dei ragazzi della piazza

La compagnia dei ragazzi della piazza

C’era la nostra nostra piazza, la nostra amata piazza dove ci trovavamo nei nostri tempi liberi. Tempi liberi, il sabato pomeriggio e sabato sera.

Erano presenti alberi di platani che nel tempo di Natale erano addobbati saltuariamente di luci scarne…al mercoledì c’era il mercato degli ambulanti e delle verdure.

Le cose erano in movimento, non c’era staticità. Movimento armonia caos ordine disordine.

Noi eravamo ragazzini adolescenti, ci conoscevamo dai tempi dell’infanzia, eravamo apparentemente un gruppo affiatato anche se scava scava c’erano anche tante rivalità.

Le rivalità le facevano le poche ragazze che ci frequentavano e spesso erano le morose degli amici più carismatici.

Per gli altri c’erano solo parole di consolazione, vedrai che prima o poi anche tu avrai la tipa. Qualcuno non la ebbe mai.

Le belle parole spesso non producevano frutti soddisfacenti, il degrado, la solitudine e la depressione si mangiavano le anime più sensibili. Così va caro mio, dicevano i vecchi, o ti fai strada a forza nella vita o la subisci.

La compagnia dei ragazzi della piazza

Il nostro gruppo di amici veniva man mano diviso e cancellato da queste ragazze: la gelosia o il cambio di compagnie imposto dalle lei rompeva l’unità e ognuno andava per il proprio destino.

Un destino che tante volte si frantumava in altri contesti.

Niente è per sempre, nessuno è per sempre.

Albert 20/12/2022

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Sono un insegnante, attratto dalla cultura e dall'underground urbano e la sua musica, la periferia e le sue sfumature sociali, dal disagio sociale e la tematica giovanile. Amo la Natura, la letteratura del Novecento europeo, le avventure per ragazzi, i tramonti sulle valli e sulle lagune del mare d'inverno, le montagne, la neve, i boschi, il silenzio dove pensare, meditare, suonare e creare musica, collezionare dischi e libri, scrivere qualche riga qua e là su temi giovanili, personaggi femminili tragicomici e un po vintage, perchè mi piace così. Ad maiora

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