LA MAGA E IL DESTINO DELL’AMORE
2) Deborah e la META DEL VIAGGIO
Mi è stato destinato e ha il mio passo
Deborah nei tardi pomeriggi di inizio estate andava a zonzo con la sua bici verso il mare, sola soletta come piaceva a lei. La sua testa sempre in movimento e pronta a rapire ogni sfumatura del paesaggio.
Viottolo, campagna, strada sterrata, pioppeti, spiaggia, mare. Sopra la spiaggia sabbiosa c’erano dei muretti a delimitare le cabine dei bagnanti. Lei indossava occhialoni da sole, cappellino da fighetta, cellulare con batteria 99% (beh non è che ti chiamino poi molto, baby), protezione 50 (la pelle è importante, bellezza)
L’umanità le passava davanti nella sua chiassosa o silenziosa presenza…i suoi coetanei facevano casino, quelli più grandi con famiglie e figli parevano spassarsela meno.
Debbie aveva la capacità di leggere l’aura delle persone, felici/non felici. Attorno al corpo si formava una fluorescenza rossa se negativa, verse se positiva.
La maggioranza dei colori era rosso fuoco. Infelicità. Lei non ci capiva molto sulle coppie, amore, fidanzatini e ste cavolate qua che erano sempre nella bocca delle sue sciocche amiche con i loro patetici morosi che le mollavano e se le riprendevano come cambio di mutande mattuttino…sempre se le cambiavano. Vedeva in tutto ciò più una sofferenza che un vantaggio.
Andando al chiosco dei gelati si era presa un ghiacciolo alla menta…bello zuccheroso che buono. Anche il gelataio era circondato di rosso, forse era stato mollato da qualche morosa o amico o…CHI LO SA?
La maga e il destino dell’amore
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Che belle e saggie le parole della nonna, le devo dire a mia figlia adolescente in attesa di un CHISSÀ CHI. 😊
Ecco il CHISSA CHI è quello a cui penso anche io. Vielen dank liebe Anke
Amor de verano jajaja ¿Y la venganza?