LA LUNA E L’AMORE
Deborah era diventata una provetta frequentatrice dei balli da spiaggia, lei e il suo amico (moroso???). Ma se sue limonano di brutto e si (toccano?? dovrebbero essere morosi secondo un antico concetto di visioni.
Una sua finta amica le aveva detto che non era vero, erano robe da boomers medievali. Puoi anche darla Debbie e non sei niente, sei una trombamica e tutto finisce là., la dai, scopi senza sentimenti, quindi non farti illusioni sul tuo amico.
Deborah aveva trovato offensive e squalificanti quelle parole quindi l’aveva bloccata sui social. Scopi senza sentimenti e senza coinvolgimento emotivo?
Però il pallino le era rimasto in mente e una sera a casa, dopo un inutile discorso con sua madre impegnata nelle sue chat, si era messa a fissare la luna che, piena come una palla di luce, stava sopra la sua testa. Si era messa seduta a terra a gambe incrociate e mettendo
Se le era posate sulle tempie e, come smaterializzandosi dalla camera, era andata con lo spirito verso l’energia lunare e quindi verso lo stabilimento balneare…c’era una discoteca, c’erano bar, c’erano dei chioschi, c’era vita e gente.
Tanti con la famosa aura rossa della negatività, anche il suo amico/moroso ce l’aveva, purtroppo.
La gente pareva divertirsi, toccarsi, baciarsi, bere, fumare, bare baccano, litigare, odiarsi, prendersi a spintoni. Ecco…una lei che prende a spintoni un lui. Bastardo, infame, le dice, lo sente bene. Lo vede bene questo lui perchè è anche il suo LUI. LUI ride, la manda al diavolo ridendo, ubriaco? drogato?
Deborah sente un sussulto di rabbia e dolore infinito e il contatto energetico si spegne di colpo e torna indietro nel suo corpo con un sussulto.
Dopo essersi ripresa dallo sforzo psichico realizza, capisce. Non c’era molto da capire e piange. To voglio bene, ti amo, sei la mia…mia…mia… Non sono niente.
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